Il terzultimo Gran Premio dell’esaltante mondiale 2021 si disputa in Qatar, sulla pista di Losail. Tradizionale sede della prima corsa stagionale di MotoGP, il tracciato del Golfo ospita per la prima volta la massima serie automobilistica. Chi preverrà nella lotta al titolo? Quali sono i segreti della pista e gli argomenti scottanti in vista del fine settimana di gara? Scopritelo assieme a Giù la Visiera!
Per chi fosse nuovo, o per chi volesse rinfrescare la memoria, ricordiamo lo schema che vi aspetta: la pista introduce ai segreti del tracciato; il programma ricorda quando si corre – e quale categoria corre – durante il weekend; su di giri racconta chi arriva favorito; insabbiati, invece, chi deve riscattarsi dopo una corsa o un momento difficile; in scia si concentra sui pretendenti, stiano essi puntando ad un podio, una vittoria o qualche punto; a ruote fumanti illumina il duello da seguire e, infine, i sussurri del paddock la controversia da tenere d’occhio nel ‘pacato’ mondo dei GP. Buona lettura!
LA PISTA
Il Losail International Circuit venne costruito nel 2004, pochi mesi dopo il vicino autodromo di Al Sakhir in Bahrain, primo tracciato di caratura internazionale sorto in Medioriente. Al fine di evitare dannose rivalità, la pista fu concepita principalmente per le corse motociclistiche, adottando una serie di misure – come le vie ampie vie di fuga in asfalto – espressamente ideate per raggiungere un nuovo stato dell’arte nella protezione dei centauri.
Il disegno del tracciato è profondamente influenzato dalle velocità caratteristiche dei mezzi a due ruote, per cui diverse pieghe che offrono occasioni di sorpasso nel Motomondiale diventano, per qualunque categoria a quattro ruote, svolte da affrontare a gas più o meno spalancato.
Sarà proprio questa una delle chiavi di lettura del fine settimana qatariota: il circuito di Losail, per quanto paradossale possa suonare, offrirà a piloti e ingegneri una sfida unica proprio in quanto concepito principalmente per le motociclette. I 5380 metri e le sedici curve della pista mediorientale verranno affrontati quasi sempre con marce uguali o superiori alla 4°, con il solo tornantino numero 6 da affrontare intorno ai 100 km/h. Per il resto, dopo il lungo rettifilo iniziale le monoposto affronteranno un susseguirsi senza sosta di pieghe medio veloci, tutte caratterizzate da cambi di pendenza più o meno nulli.
Da un punto di vista concettuale, quindi, il circuito di Losail ricorda il Mugello per una monoposto, ossia un tracciato senza staccate pesanti e con un solo, lungo rettifilo a spezzare il ritmo. I sorpassi dovrebbero perciò risultare complessi, anche se il manto stradale particolarmente abrasivo e le numerosissime pieghe potrebbero innescare il più marcato consumo degli pneumatici stagionale, il che aprirebbe la porta a diverse scelte strategiche.
Non bisogna dimenticare, inoltre, come solo Perez vi abbia corso nel 2009 (GP2 Asia); i piloti che meglio interpreteranno le unicità della pista potranno perciò guadagnare un vantaggio decisivo sugli avversari.
IL PROGRAMMA
Il fine settimana del Gran Premio del Qatar rappresenterà uno dei rarissimi casi in cui la Formula Uno non avrà alcuna categoria di supporto con cui condividere il tracciato. Al di là della noia per i (pochi) spettatori previsti, l’assenza di altre vetture potrebbe rendere problematica la pulizia della sabbia proveniente dal deserto. L’erba artificiale che corre ai lati del tracciato ha spesso minimizzato il problema, per altro comune a quasi tutti i tracciati mediorientali; ciò nonostante, scuderie e piloti dovranno prestare particolare attenzione nei primi minuti di tutte le sessioni, gara compresa.
SKY SPORT F1 trasmetterà la diretta integrale ed esclusiva dell’evento, con la differita su TV8 di qualifiche e gara prevista per sabato alle 18.00 e domenica sempre alle 18.00.
SU DI GIRI
Citare in questa rubrica qualunque altro essere vivente del paddock – compreso Roscoe – rappresenterebbe un vero e proprio oltraggio. Dopo il Gran Premio del Brasile, infatti, nessuno è tanto su di giri quanto Lewis Hamilton.
Il campionissimo inglese a interlagos ha aggiunto una nuova perla al proprio impressionante curriculum, rimontando 25 posizioni in 400 chilometri e riaprendo sostanzialmente da solo il discorso campionato. La W12 numero 44 sarà pur stata imprendibile nei rettifili, ma Lewis non ha mai subito un calo di concentrazione, commesso un errore o vissuto un comprensibile momento di sconforto.
Losail, però, potrebbe rivelarsi una montagna ancor più complessa da scalare. Nonostante mancheranno le penalità brasile e, probabilmente, anche le squalifiche, Hamilton dovrà confrontarsi con una pista che sorride maggiormente alla Red Bull, soprattutto nelle previsioni di ritmo gara. Il mago riuscirà nell’ennesimo gioco di prestigio?
INSABBIATI
Solitamente insabbiati tratta di piloti o scuderie in seria difficoltà, reduci da un periodo o un Gran Premio ben al di sotto delle attese. Perché, allora, scegliere Max Verstappen per questa edizione di Giù la Visiera?
Ammettiamo come sia alquanto difficile rimanere immuni dal fascino della contrapposizione: Verstappen e Hamilton, dopo le polemiche del Brasile e al culmine della lotta iridata più appassionante da un decennio, non possono non venire contrapposti ad ogni occasione utile.
In realtà non è poi così assurdo ricordare come, prima di Interlagos, in molti ritenessero il mondiale ben avviato verso Milton Keynes. A San Paolo è invece arrivata una sonora sconfitta e, nonostante si sia ben difeso, l’olandese deve rispondere immediatamente al gancio incassato. Un tonfo in Qatar minerebbe il morale prima ancora della classifica: a due gare dalla fine, uno scenario da evitare a tutti i costi.
IN SCIA
Prima del Gran Premio del Brasile, proprio su queste pagine, avevamo ipotizzato una chiave di lettura tecnica per le prestazioni altalenanti della Ferrari SF21: ripercorrendo l’andamento stagionale emergeva una predilezione per condizioni atmosferiche e asfalti che garantissero un elevato grip.
Non è un caso che, nei limiti del centro gruppo, a Interlagos la Rossa sia cresciuta costantemente dal venerdì alla domenica, procedendo di pari passo con l'aumentare della temperatura dell’asfalto. In gara, con la pista a 50°C, Leclerc e Sainz hanno staccato di una trentina di secondi Gasly, terminando alla stessa distanza dal duo Perez-Bottas.
Losail, ricca di curve a media velocità e dal raggio prolungato, potrebbe sottolineare alcune criticità dell’avantreno del Cavallino. Allo stesso tempo, l’asfalto decisamente rugoso aiuterà nell’innesco delle mescole.
La cronica mancanza di carico all'anteriore potrebbe quindi trasformarsi in un vantaggio inatteso, diminuendo i carichi sugli pneumatici e garantendo un picco di competitività per Leclerc e Sainz in stile Silverstone. Andrà davvero così?
A RUOTE FUMANTI
Il duello di nicchia di questo finale di stagione vede Alpine e Alpha Tauri contendersi il quinto posto nella classifica Costruttori.
La scuderia faentina si affida a Pierre Gasly e alla AT02, entrambi in ottima forma nelle ultime gare e, almeno in qualifica, a cavallo dell’intero campionato. Fatica invece di più Tsunoda, soprattutto nel raccogliere punti.
Dall’altra parte della barricata il team anglo-francese si affida a una coppia di piloti più esperta, costante e affiatata e, soprattutto, a tattiche intelligenti e al limite dello spregiudicato, volte principalmente a sopperire ad un chiaro svantaggio tecnico. Ad Interlagos, ad esempio, Alonso ha fornito il DRS per una decina di giri ad Ocon con l’intento di aiutare il francese a difendere la posizione su Gasly.
Chi abbandonerà Losail in vantaggio, rompendo l’equilibrio assoluto che vede le due squadre fin qui a pari punti?
I SUSSURRI DEL PADDOCK
Nonostante sia stato uno dei fine settimana di gara più appassionanti dell’era ibrida, il weekend brasiliano ha dato adito ad una serie infinita di polemiche, sospetti e accuse reciproche tra Mercedes e Red Bull che continueranno di certo anche in Qatar.
Dal paddock di Losail giungeranno notizie sin da giovedì alle 15, quando i rappresentanti Mercedes si presenteranno davanti ai commissari di San Paolo per chiedere una nuova analisi del contatto tra Verstappen ed Hamilton, forti di immagini televisive non disponibili al momento della decisione dei giudici di gara. I tecnici Red Bull, al contrario, hanno promesso novità riguardanti la strabiliante velocità in rettifilo delle W12.
Non mancheranno poi le ipotesi su sostituzioni della Power Unit di Verstappen e i soliti insulti tra Wolff e Horner, ormai lontanissimi da qualunque forma di eleganza.
La speranza è che ciò che accadrà in pista, come successo a Interlagos, si riveli ben più interessante di frecciatine e sospetti che, francamente, cominciano ad annoiare.
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