Sì, lo sappiamo, il nome corretto dell’evento è Gran Premio Pirelli del Made in Italy e dell’Emilia-Romagna. Capirete, però, come limitarsi ad Imola diventi pressoché obbligatorio, a meno di non ricorrere ad acronimi paurosamente incomprensibili. Una querelle del genere non deve però distrarre Giù la Visiera dal suo unico obiettivo, ossia fornire una guida interessante ed esaustiva al fine settimana di gara. Per chi fosse nuovo, o per chi volesse rinfrescare la memoria, ricordiamo lo schema che vi aspetta: la pista introduce ai segreti del tracciato; il programma ricorda quando si corre – e quale categoria corre – durante il weekend; su di giri racconta chi arriva favorito; insabbiati, invece, chi deve riscattarsi dopo una corsa o un momento difficile; in scia si concentra sui pretendenti, stiano essi puntando ad un podio, una vittoria o qualche punto; a ruote fumanti illumina il duello da seguire e, infine, i sussurri del paddock la controversia da tenere d’occhio nel ‘pacato’ mondo dei GP. Buona lettura!
LA PISTA
Prima di qualunque discorso tecnico, Imola suscita poesia. Emozione, malinconia. Basta ricordare la filastrocca delle curve che compongono il tracciato (Tamburello, Villeneuve, Tosa, Piratella, Acque Minerali, Variante Alta, Rivazza) per finire rapiti in un turbinio di immagini indelebili, i cui protagonisti sono Schumacher, la Ferrari, Villeneuve, la marea Rossa, Patrese, Prost, Ratzenberger e… Senna. Ayrton è inciso, indissolubilmente legato ad ogni metro del tracciato del Santerno.
Trovate qui la Pole Position di Bottas del 2020.
Una pista che, per quanto riguarda il disegno, offre una sfida tecnica a metà tra il Bahrain e Portimao, o Barcellona. I numerosi allunghi richiedono un ottimo motore ma le curve, ben più probanti di quelle di Al Sakhir, premiano vetture dall’ottimo inserimento, agili e precise. Il circuito romagnolo sarà quindi il primo vero banco di prova del 2021 per quanto riguarda la bontà del telaio all’anteriore e una configurazione (aerodinamica e meccanica) meno votata all’efficienza e alla sola protezione degli pneumatici posteriori.
IL PROGRAMMA
Ad Imola correranno F1 e Formula Alpine, il nuovo campionato europeo che lega F4 e F3. Di seguito vengono riportati, giorno per giorno, gli orari delle sessioni, visibili in diretta su SKY SPORT F1 per quanto riguarda la massima serie e sulla pagina Youtube dedicata per quanto riguarda la Formula Alpine. TV8 trasmetterà in chiaro la diretta di qualifiche e gara.
• Venerdì: 09.30 Prove Libere F. Alpine, 11.00 Prove Libere 1 F1, 12.30 Prove Libere F. Alpine, 14.30 Prove Libere 2 F1.
• Sabato: 09.55 Qualifiche 1 F. Alpine, 11.00 Prove Libere 3 F1, 13.00 Qualifiche 2 F. Alpine, 14.00 Qualifiche F1, 17.20 Gara 1 F. Alpine.
• Domenica: 12.15 Gara 2 F. Alpine, 15.00 Gara F1.
SU DI GIRI
Campo minato, questo. Perché le prestazioni pure delle monoposto in Bahrain hanno raccontato una storia, il risultato – almeno in testa al gruppo – tutt’altra. La Red Bull RB16B si è confermata la vettura da battere, andando oltre le più rosee aspettative della vigilia; senza un guasto al differenziale, che lasciava slittare più di quanto desiderato la ruota posteriore scarica, Verstappen avrebbe senza ombra di dubbio vinto la corsa. Al contrario, grazie ad un Hamilton stratosferico e ad una strategia indovinata, la Mercedes è riuscita a non cedere (ancora) lo scettro della vincitrice. Sulla carta Imola, con i suoi saliscendi e due importanti frenate in discesa, oltre a vari cambi di direzione, dovrebbe esasperare le instabilità del fondo della W12. Stavolta Verstappen e la Red Bull riusciranno ad approfittarne?
INSABBIATI
Alla fine della scorsa stagione, nessuno avrebbe immaginato di giungere alla seconda gara del nuovo campionato con Alpine e Aston Martin (soprattutto) in veste di delusioni del primo appuntamento.
La scuderia francese, in realtà, fino al guasto di Alonso aveva parzialmente raddrizzato un fine settimana altrimenti disastroso; gli aggiornamenti previsti per Imola, a cui seguiranno ulteriori novità a Portimao e Barcellona, dovrebbero aiutare la A521 a ritrovare parte della competitività perduta. Difficilmente si ripeterà l’exploit del podio di Ricciardo, ma è lecito immaginare un allontanamento dalla zona Alfa Romeo.
Ancora più affascinante sarà scoprire l’entità del recupero di Aston Martin: la monoposto inglese, dotata del fondo più arzigogolato della griglia, sembra aver enormemente patito le modifiche regolamentari, pagando lo scotto di un concetto di vettura copiato dai cugini Mercedes. I quali, in Bahrain, comunque hanno trionfato: sarebbe accettabile una nuova debacle con ritmo gara inferiore – soprattutto a serbatoio scarico – a quello Alfa Romeo?
IN SCIA
Possono un nono posto ed un ritiro lasciar presagire che, nel migliore dei casi, al GP successivo si potrebbe correre addirittura per il podio? Nel caso di Alpha Tauri, sì. Ovviamente si dovrà allineare qualche astro, in particolare una Mercedes particolarmente in difficoltà, ma con ottime probabilità l’Alpha Tauri dovrebbe guidare il vertice delle scuderie di centro gruppo. L’ottima prestazione della scorsa stagione, unita ad una AT02 migliorata in ogni componente e ad una McLaren sulla carta meno a suo agio che in Bahrain, dovrebbero permettere a Gasly e Tsunoda di avvicinare il duo di testa ancor più che in Medioriente. Oltretutto, il francese dovrà riscattarsi dopo un errore gratuito e dalle conseguenze importanti, visto il quarto posto pressoché certo gettato alle ortiche: saranno d’accordo anche Leclerc e Sainz?
A RUOTE FUMANTI
Basta la foto aerea in copertina per apprezzare quanto il disegno del tracciato che sorge sulle rive del Santerno sia tutt’altro che banale. Se poi all’equazione viene aggiunta la tridimensionalità della pista, con i suoi spettacolari saliscendi, diventa immediato comprendere quanto il pilota possa fare la differenza ad Imola.
Non a caso, dal 1985 al 1994 Senna conquistò la Pole Position per otto volte, di cui sei consecutive, non riuscendo nell’impresa solo nelle stagioni d’oro della Williams-Renault a sospensioni attive. Dopo il primo maggio fu Schumacher ad ereditare lo scettro di dominatore in Romagna, e, sorpresa delle sorprese, nel 2020 vinse Hamilton inventandosi un primo stint magistrale.
Il duello del fine settimana, quindi, non può che essere tra Verstappen ed Hamilton, i due piloti chiamati a contendersi il titolo iridato 2021. Max, in Italia, non è mai andato oltre il quinto posto in gara, e sarà chiamato a ripetersi al sabato, dopo la Pole in Bahrain, vista l’importanza di scattare dalla prima fila; Hamilton, al contrario, difficilmente potrà ancora godere di problemi d’affidabilità altrui. È già ora di alzare l’asticella, magari in un corpo a corpo più lungo di una singola curva?
I SUSSURRI DEL PADDOCK
La Formula Uno adora annunciare novità alla vigilia delle prime prove libere del venerdì. Aspettiamoci quindi, almeno secondo quanto annunciato settimana scorsa da Stefano Domenicali, l’ufficializzazione dell’introduzione delle qualifiche sprint in tre occasioni nel 2021: Silverstone, Monza e Interlagos (sempre che si disputi). Non sussistono grossi dubbi in merito al format prescelto: qualifiche al venerdì, a cui segue il parco chiuso; prove libere del sabato mattina in ottica passo gara (ma con gli assetti bloccati, che senso ha?), corsa sprint al pomeriggio del sabato. Il risultato della gara, della durata di circa quaranta minuti, determina la griglia della domenica, con punti assegnati solo ai primi tre (3,2,1) e ordine di partenza in base ai risultati delle qualifiche del venerdì.
Arriverà l’annuncio? Come reagiranno i pochi piloti (Vettel su tutti, bravo Seb!) finora contrari all’idea? Verranno forniti ulteriori chiarimenti in merito alle storture della proposta, non ultima la sostanziale inutilità di prove libere situate all'interno del regime di parco chiuso?
Il fine settimana di Imola, forse, darà qualche risposta.
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