Ovvio, serve a poco illudersi, se non a soffrire di più quando la realtà delle forze in campo tornerà a bussare prepotentemente alla porta di Maranello. Ovvio che, non dovesse accadere così, commentare con enfasi delle sessioni di libere tanto positive autorizza – senza mezzi termini – le più varie tipologie di scongiuri, da tattili a verbali secondo personale preferenza.
Eppure, in una stagione che poche soddisfazioni regalerà, se non si gode di questi appigli per mantenere vivo il fuoco della passione per il Cavallino Rampante, quando si può farlo? Si può sorridere senza illudersi, si può guardare con speranza al resto del fine settimana senza rassegnarsi anticipatamente.
Soprattutto dopo che la SF21 ha mostrato il miglior stato di forma stagionale – di gran lunga -, dopo che Sainz e Leclerc hanno inflitto un distacco pesante ai propri avversari nonostante giri tutto tranne che puliti e dopo che gli ingegneri di Maranello sembrano aver indovinato un set-up perfetto scacciando le illazioni secondo cui, visto l’asfalto liscio simile a Portimão, la Rossa sarebbe andata in crisi di aderenza.
LA GIORNATA DELLE ROSSE
Prima di tirare le fila di qualsivoglia ragionamento, inquadriamo la situazione Ferrari ripercorrendo le due sessioni di prove libere delle monoposto emiliane.
Anzitutto, è bene ricordare come Leclerc abbia perso praticamente l’intera sessione mattutina a causa di un guasto al cambio. Nessuna fobia da retrocessioni, visto che le scuderie hanno a disposizione trasmissioni ad hoc per il venerdì, ma un campanello d’allarme da valutare con dovizia visto che le stradine del Principato, sin dagli anni ’50, sono notoriamente crudeli verso qualunque organo meccanico della vettura.
Nella spettacolare cornice della Riviera a mezzogiorno, Carlos Sainz si è mostrato immediatamente a suo agio con la SF21, anche al di là delle attese. Un cambio di set-up con aumento del carico al posteriore (fonte: Alessandro Arcari) ha migliorato ulteriormente la fiducia del giovane spagnolo, che ha completato l’intero turno di libere su gomme medie. La progressione dei tempi visibile in tabella certifica l’assenza di cali degli pneumatici e un progressivo affinamento cronometrico, fino alla 2° posizione finale a 112 millesimi da Sergio Perez (su gomme soft).
Carlos ha confermato le sensazioni del mattino al pomeriggio, stupendo se possibile ancora di più e senza commettere alcuna sbavatura. La progressione su gomma dura parla da sola (come il distacco da Hamilton su medie), mentre su gomma soft, dopo due giri di riscaldamento, Sainz ha stampato il proprio giro ideale senza poi più ritoccarlo. Da notare come la presenza di Latifi alla Nouvelle Chicane sia costata, secondo la squadra, circa due decimi di secondo in più sul traguardo. Il traffico ha condizionato enormemente la breve simulazione di gara, durante la quale Carlos è stato comunque l’unico – per due volte – a scendere sotto il muro dell’1.15.
La seconda sessione di Leclerc, al contrario, ha rappresentato un vero e proprio percorso d’apprendimento forzato. I risultati non eclatanti su gomma media – basta notare il distacco da Sainz – hanno lasciato il posto ad una simulazione di qualifica francamente sconvolgente, nel senso buono del termine. Complice lo stesso cambio di set-up che Sainz aveva effettuato in mattinata, Leclerc ha collezionato quattro giri molto veloci, di cui due di seguito, conquistando il miglior responso cronometrico di giornata.
La bandiera rossa nel finale non ha permesso al monegasco di compiere alcun giro con molta benzina a bordo.
DENTRO ALLA TORNATA DI CHARLES
Se consigliamo vivamente di godere del giro intero di Leclerc – disponibile qui -, alcuni fotogrammi possono aiutare a comprendere i pregi della SF21 odierna. Indipendentemente, ci torneremo tra pochissimo, dal confronto con Red Bull e Mercedes.
I primi due fermo immagine servono semplicemente a mostrare la classe del padrone di casa. Dopo aver perso una trentina scarsa di tornate rispetto ai colleghi, Leclerc è stato capace di sfiorare i muretti del Principato come quasi nessun altro pilota. I momenti eclatanti, nel giro di questo pomeriggio, sono stati all’uscita del Portier, dove aggredire il cordolo esterno non è banale visto che tende a trattenere a sé la vettura, e l’entrata della seconda delle Piscine, dove lo spazio tra anteriore sinistra e muretto è… sconcertante.
L’entrata in curva tanto forte ha determinato però un leggero scomporsi della SF21 una volta aggredito il cordolo interno. Ciò ha portato a tre sovrasterzi di seguito (sopra) che Leclerc ha saputo brillantemente controllare.
Infine, la forza della SF21 a Monaco è tutta racchiusa in questo fotogramma preso alla Nouvelle Chicane, situata appena dopo il famigerato Tunnel. Leclerc non ha il minimo problema nell’affrontare il cambio di direzione, aggredendo il cordolo giallo con moltissimo angolo di volante, forte di una stabilità sorprendente di entrambi gli assi, il che gli permette inoltre di tornare prestissimo sul gas e accelerare verso il Tabaccaio. Non a caso, nel secondo settore Charles ha staccato di tre decimi tutti gli avversari diretti.
IL CONFRONTO CON I MIGLIORI
Arriviamo quindi al nocciolo della questione. Sarà capace di ripetersi al sabato la Rossa, o Mercedes e Red Bull si sono nascoste nel giovedì della Riviera?
Analizzando il confronto tra i distacchi percentuali di libere e qualifiche, è indubbio che al sabato i migliori abbiano trovato sempre qualcosina in più rispetto alla Rossa. Nulla di trascendentale, tra l’altro, visto che la Ferrari non appartiene di certo alla cerchia dei migliori.
Mark Hughes, decano dei giornalisti inglesi, nelle proprie analisi del venerdì suppone sempre la Ferrari di una decina di chili di carburante più scarica rispetto a Mercedes e Red Bull. Non più di due decimi, a Monaco. Inoltre, Honda e AMG possono contare su qualche cavallo in più in mappatura da gara. Altro parametro, questo, meno influente del solito a Monaco.
Come concludere? Di certo Leclerc e Sainz, sabato, non manterranno un vantaggio del genere. È altrettanto vero, però, che la notizia realmente positiva di queste libere è l’enorme vantaggio percentuale delle Rosse. Vi fosse un recupero dei big simile al Bahrain, a Imola o a Portimao la 16 e la 55 rimarrebbero comunque davanti. Fosse invece vicino a quello di Barcellona, Leclerc e Sainz sarebbero comunque abbastanza vicini da poter puntare a lasciarsi dietro uno tra Perez e Bottas, entrambi in grossa difficoltà.
Red Bull e Mercedes miglioreranno sicuramente. Non si capisce, però, perché Ferrari dovrebbe simulare un vantaggio tanto importante (il giro ideale di Hamilton era 11.8, quello di Leclerc 11.5 considerando però ancora il terzo settore con l’errore macroscopico di cui sopra), per poi deludere e deludersi al sabato.
Non sarà una passeggiata. Impossibile. Finalmente, però, la SF21 potrebbe giocarsela.
Fonte immagine di copertina: Twitter/Ferrari
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