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  • Immagine del redattoreLuca Ruocco

Giù la Visiera - Guida al GP di Spagna 2022


Il Gran Premio di Spagna inaugura la porzione centrale del campionato 2022: otto gare a cavallo di undici settimane, otto eventi potenzialmente in grado di riscrivere la storia di entrambi i mondiali. Tra aggiornamenti, una pista-verità e il grande caldo atteso in Catalogna, chi inizierà con il piede giusto un periodo tanto importante?


Per chi fosse nuovo, o per chi volesse rinfrescare la memoria, ricordiamo lo schema che vi aspetta: la pista introduce ai segreti del tracciato; il programma ricorda quando si corre – e quale categoria corre – durante il weekend; su di giri racconta chi arriva favorito; insabbiati, invece, chi deve riscattarsi dopo una corsa o un momento difficile; in scia si concentra sui pretendenti, stiano essi puntando ad un podio, una vittoria o qualche punto; a ruote fumanti illumina il duello da seguire e, infine, i sussurri del paddock la controversia da tenere d’occhio nel ‘pacato’ mondo dei GP. Buona lettura!


LA PISTA

Se Spa-Francorchamps viene spesso descritta come l’università del pilotaggio, il Circuit de Catalunya – situato a Montmelò, insediamento industriale alla periferia di Barcellona – potrebbe tranquillamente venire considerato come l’equivalente per le monoposto.

Il disegno del tracciato, tra i più completi della stagione, ha reso l’autodromo spagnolo un perfetto banco di prova per i progetti delle scuderie sin dal 1991, anno del celeberrimo confronto ruota a ruota tra Mansell e Senna.

Il primo settore vede i piloti impegnati in una esse veloce che chiude il lunghissimo rettilineo centrale, per poi tuffarsi nel curvone Renault, una lunga piega in appoggio destrorsa che le vetture moderne percorrono in pieno. La porzione centrale della pista è caratterizzata da un susseguirsi di pieghe medio-veloci, tutte molto tecniche, con l’eccezione del difficile tornate in discesa Seat e della spettacolare curva Campsa, secca svolta velocissima che precede il rettifilo di ritorno. Il terzo ed ultimo settore, divenuto quasi mitologico per la rilevanza tecnica attribuitagli – a volte a sproposito, confrontandolo con Monaco che richiede assetti ben più morbidi -, è composto dall’ampio tornante Caixa, dalla Banc-Sabadell – una lunghissima curva in salita, medio-lenta, che tende ad incoronare la monoposto migliore del lotto – e dal toboga che chiude il giro, con una secca svolta a destra, una chicane strettissima e la piega che conduce al traguardo.

Le temperature altissime attese per questo fine settimana complicheranno ulteriormente il quadro per gli ingegneri, chiamati a elaborare un assetto di compromesso che fornisca ai piloti una monoposto stabile ma precisa in inserimento, veloce in curva eppur dotata comunque di una buona efficienza per affrontare al meglio il primo settore. A tal proposito, l’asfalto caldissimo potrebbe diminuire l’aderenza al retrotreno, costringendo le scuderie a muoversi verso carichi aerodinamici molto alti.

L’agilità nelle porzioni più strette del terzo settore e un buon comportamento nelle fasi di trazione potrebbero quindi rivelarsi le chiavi tecniche su cui costruire un buon fine settimana, senza considerare i numerosi aggiornamenti attesi, di cui parliamo in seguito.


IL PROGRAMMA

Il fine settimana del Gran Premio di Spagna vedrà impegnate tutte e tre le categorie propedeutiche che affiancano la Formula 1 nel corso dell’anno: Formula 2, Formula 3 e W Series.

Le sedici sessioni di attività in pista saranno integralmente visibili su SKY SPORT F1, come di consueto per i campionati in questione, mentre TV8 trasmetterà in chiaro e in diretta qualifiche e gara della sola Formula Uno.


SU DI GIRI

Due vittorie consecutive tra Imola e Miami, due prove di forza strabilianti, non tanto nel risultato quanto nell’apparente facilità con la quale sono state ottenute.

È in un quadro del genere che Max Verstappen e la Red Bull sbarcano a Barcellona. Dominare anche in Spagna assesterebbe un colpo psicologico importante agli avversari, sancendo una sostanziale imbattibilità dell’accoppiata Max-RB18; per farlo, i tecnici di Milton Keynes dovrebbero approntare modifiche di dettaglio alla carrozzeria, concentrandosi maggiormente su un’ulteriore riduzione di peso, stimata intorno ai 5 kg. La dieta dimagrante, intrapresa ad Imola, dovrebbe garantire il recupero di un decimo e mezzo circa al giro, a cui aggiungere la possibilità di migliorare ulteriormente il già ottimo bilanciamento mostrato nelle ultime gare.

Ancor più della Ferrari, il grande nemico per l’olandese e Sergio Perez potrebbe rivelarsi il caldo: finora, solamente nella semi-invernale Imola le RB18 non hanno patito alcun problema di affidabilità: un caso?


INSABBIATI

L’ultima chiamata del 2022 argentato avverrà a Barcellona: per la Mercedes il Gran Premio di Spagna si annuncia bollente, ben oltre le previsioni della colonnina di mercurio. In uno dei feudi argentati dell’era ibrida (Hamilton ha vinto tutte le edizioni disputate dal 2017), gli aggiornamenti rilevanti destinati alla W13 dovranno mostrare la bontà di un concetto-vettura che finora ha fortemente deluso. Certo, l’asfalto molto liscio potrebbe in parte nascondere i problemi di saltellamento – inaspriti al contrario dall’alto carico aerodinamico richiesto -, ma l’attesa rivoluzione nel disegno del fondo sarà chiamata a rendere almeno guidabile una vettura che finora ha deluso moltissimo.

Lunedì, quando i bilici argentati lasceranno la Catalogna, punteranno al 2023 o una sorprendente, esaltante e insperata rimonta mondiale?


IN SCIA

Il pacchetto di aggiornamenti che interesserà la F1-75 a Barcellona è talmente atteso da aver reso gli ultimi giorni una sorta di racconto fantozziano: nel paddock di Barcellona correvano voci incontrollate; qualcuno sosteneva la nuova versione della Rossa fosse quattro secondi al giro più veloce!

In realtà, pescando tra le indiscrezioni più ricorrenti e ragionando coerentemente, gli interventi Ferrari dovrebbero concentrarsi su due diverse aree, a cui aggiungere una piccola riduzione di peso e l’ala da alto carico, considerata però un normale adattamento alla pista. Enrico Cardile dovrebbe aver deliberato un nuovo fondo volto ad eliminare quanto più possibile il porpoising, permettendo finalmente alla F1-75 di adottare assetti morbidi per il lento senza dovere viaggiare troppo alta da terra, il che penalizza il rendimento soprattutto nel veloce. Veloce che dovrebbe giovare anche di una modesta riduzione dei volumi delle pance – comunque di disegno inalterato -, volta a ridurre la resistenza all’avanzamento e resa possibile dai buoni riscontri ottenuti rispetto alle capacità di raffreddamento dei radiatori.

Barcellona sarà fondamentale anche per siede dietro al volante delle Rosse: Sainz cercherà la prima vittoria in carriera nella corsa di casa, mentre Leclerc vorrà ristabilire le gerarchie iridate; quale miglior modo, in fondo, di preparare Montecarlo?


A RUOTE FUMANTI

Nel duello a fondo classifica tra Williams e Aston Martin, nobili inglesi terribilmente decadute, Barcellona segnerà una tappa fondamentale.

La prima squadra sembra tra le poche destinate a ricevere un numero contenuto di aggiornamenti, con tecnici e piloti convinti di poter dimostrare un ottimo potenziale sulla pista che li aveva visti sorprendere durante i test invernali. La scuderia di verde vestita dovrebbe al contrario approntare pesanti modifiche alla AMR22 di Lance Stroll, anticipando un corposissimo pacchetto originariamente destinato al mese di giugno: si tratterrebbe sostanzialmente di una versione B, ispirata ai concetti di pance larghe di Red Bull e Ferrari, che si spera possa ribaltare una stagione da incubo per Vettel, lo stesso Lance e l’intera scuderia: accadrà davvero?


I SUSSURRI DEL PADDOCK

Le chiacchiere del momento puntano tutte in una direzione, per la verità alle spalle del colorato Circus della Formula Uno: gli Stati Uniti. Il Gran Premio di Miami, con il suo glamour esasperato e tutte le caratteristiche di un vero e proprio happening a stelle e strisce, farà discutere a lungo. Tra i vari argomenti ad esso connessi, spicca la richiesta di Andretti Autosport scuderia costruita da Michael, figlio di Mario, diventata nel tempo un vero e proprio colosso multidisciplinare – di entrare in Formula dal 2024 come undicesima squadra.

Il progetto sembra serio, molto ben finanziato – non sembrano esserci problemi nel pagare la tassa di 200 milioni di $ (!) – e ambizioso, pur nel rispetto dei ruoli davanti a strutture gigantesche e in enorme crescita (finanziaria) quali i team di F1. Perché Liberty Media sembra dar corda alle scuderie già presenti, ovviamente restie a cedere una fetta dei premi, e non abbraccia seduta stante l’idea di volti nuovi, due piloti in più in griglia e uno dei nomi più importanti nel motorismo del proprio Paese?

Un vero mistero, alquanto incomprensibile.


Fonte immagine: Ferrari / Twitter

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