Sette anni dopo il Gran Premio di Germania 2013, la Formula Uno torna al Nürburgring. Il tracciato Gran Prix non godrà del fascino immortale della Nordschleife, teatro di alcune tra le più epiche imprese della storia delle corse, ma rimane comunque capace di offrire gare spettacolari ed imprevedibili. Scoprite allora, insieme a Giù la Visiera, i 10 motivi per cui seguire l’appuntamento di questo fine settimana!
LA GIOSTRA DEI NOMI
Il Gran Premio in programma questo fine settimana non si chiamerà, stranamente, Gran Premio di Germania. Questioni contrattuali hanno fatto sì che, per la prima nella sua storia, una corsa di Formula 1 al Nürburgring prenda il nome di Gran Premio dell’Eifel, omaggio all’altopiano che ospita la celeberrima pista. In realtà l’Inferno Verde gode di un curioso rapporto con la denominazione delle corse ivi disputate nel tempo. Infatti la gara ha preso il nome di Gran Premio della Germania tra il 1951 ed il 1976, quando la Nordschleife ospitò la il Circus 22 volte fino al terribile incidente di Niki Lauda; dal 1984 (anno d’inaugurazione della pista Gran Prix) al 2013 si chiamò così altre quattro volte, mentre per dodici si è corso il Gran Premio d’Europa e per due, addirittura, il Gran Premio del Lussemburgo. Insomma, l’epopea Schumacher giustificò a lungo una certa fantasia topografica per giustificare il doppio appuntamento teutonico: quanto vale, invece, la pista in sé?
UN TRACCIATO SERIO
La Grand-Prix-Strecke, soave denominazione ufficiale del tracciato, è cambiata solo in parte dal 1984, grazie all’aggiunta di una tormentata sezione iniziale - la Mercedes Arena - comprendente l’insidiosissimo tornantino in discesa, teatro di prime curve a dir poco caotiche. Il resto della pista vede un susseguirsi di esse medio-veloci, tornanti decisamente larghi e la famosissima Chicane NGK, teatro del sorpasso decisivo nell’edizione 1995 del GP. Quanto però rende decisamente interessante il circuito è una carreggiata stretta contorniata da cordoli altissimi, che penalizzano naturalmente qualunque tentativo di sfruttare la pista più del dovuto. Tutto ciò, unito alla moltitudine di traiettorie diverse che quasi tutte le curve permettono, dona un tocco vecchio stile al tracciato, che rende il Nürburgring un ritorno alquanto gradito.
IL METEO
Freddo. Molto freddo, almeno in relazione alle temperature abituali per un Gran Premio di Formula 1. Tutte le previsioni sono concordi su questo dato (decisamente scontato), con punte di 14°C al venerdì e una discesa ulteriore delle massime per il fine settimana, quando il termometro non supererà i 9°C. Riguardo le possibilità di pioggia, invece, come a Spa anche al Nürburgring ogni previsione va presa con le pinze, data l’elevatissima variabilità tipica della zona. Ad oggi la pioggia durante le sessioni sembra scarseggiare, soprattutto al sabato, mentre sempre nel fine settimana dovrebbe persistere un vento gelido relativamente forte: aiuterà la pista ad asciugarsi dal bagnato notturno?
FERRARI: TRA AGGIORNAMENTI E PISTA FAVOREVOLE
Diverse indiscrezioni – corroborate dalle parole di Mattia Binotto dopo il GP di Russia – individuano nel fondo e nei bardgeboard, le appendici aerodinamiche poste prima delle fiancate, le aree interessate da aggiornamenti sulla SF1000 per il Gran Premio dell’Eifel. Funzionassero correttamente come accaduto a Sochi, le novità tedesche potrebbero garantire un primo, piccolo salto prestazionale per la vettura di Maranello, unito ad un ulteriore affinamento nel bilancio della monoposto. Vettel, alla sua ultima gara di casa in Rosso, e Leclerc riuscirebbero così ad inserirsi nella lotta con Racing Point, Renault e McLaren, sempre che le temperature troppo basse non mandino in crisi un progetto – ormai è conclamato – dal perenne equilibrio instabile. Rimane importante ricordare come, sulla carta, il tracciato tedesco sia, assieme a Budapest e Barcellona, il più favorevole della stagione ad una vettura in crisi di potenza.
RECORD DI CASA
Va bene la nuova pista, va bene il freddo, ma aspettarsi che tutto ciò possa mettere in difficoltà le W11 è oggettivamente utopistico. Le due Mercedes, chiamate ad una corsa di casa che almeno lo scorso anno non ha sorriso, si contenderanno con tutta probabilità una vittoria densa di significati qualunque sia il pilota ad ottenerla. Bottas deve infatti vincere per mantenere alta la pressione in chiave campionato; Hamilton può invece raggiungere il record di Schumacher proprio sulla pista di casa del tedesco, padrone indiscusso del circuito moderno grazie a cinque vittorie.
GLI OSSERVATI SPECIALI
È innegabile che i quattro piloti motorizzati Honda, assieme ai rappresentanti di Red Bull e Alpha Tauri, verranno travolti da un fiume di domande tutte uguali dopo l’annuncio dell’addio della casa di Sakura. Eppure Verstappen è l’unico con serie possibilità di infastidire le monoposto di casa, mentre Albon, Gasly e Kvyat combatteranno a centro gruppo tanto per i punti quanto per il loro futuro. I piloti Alpha Tauri punteranno ad una stabile top-ten, mentre il thailandese dovrà necessariamente cambiare passo rispetto a quanto mostrato a Sochi.
LOTTA SERRATA PER IL TERZO POSTO
No, non parliamo del gradino più basso del podio. Piuttosto, ci concentriamo sulla spettacolare lotta per il terzo posto in classifica Costruttori che vede impegnate McLaren, Racing Point e Renault. Racchiuse in sette punti – a meno di un clamoroso ritorno Ferrari -, le tre scuderie si giocheranno, a partire dal Nürburgring, un traguardo impensabile solo un anno fa. Racing Point è dotata della monoposto migliore sulla carta, anche se i recenti aggiornamenti necessitano ancora di affinamento; McLaren ha dalla sua una squadra decisamente consistente, ma le prestazioni sembrano essersi leggermente plafonate dopo l’exploit di Monza; Renault, al contrario, è in netta ascesa e può godere del pilota migliore tra i sei, Daniel Ricciardo. Chi la spunterà in Germania?
SAINZ ERRORI
Chissà se Carlos Sainz avrà digerito l’imbarazzo per il clamoroso errore di Sochi. Insomma, colpire così il muro della via di fuga, per quanto questa fosse disegnata male, è un errore difficilmente comprensibile. L’importante, però, è che il madrileno sappia rialzarsi da subito, soprattutto considerando quanto possa contare il suo apporto per il campionato McLaren. Carlos potrà godere, al Nürburgring, di un vantaggio non indifferente: è tra gli ultimi piloti ad aver corso sulla pista tedesca al volante di una monoposto ad altissime prestazioni, nel 2014 in Formula Renault 3.5. Il risultato? Pole, vittoria e giro veloce.
ALFA E OMEGA
Da una parte un giovanissimo, Mick Schumacher, dall’altra il pilota con più corse nella storia della Formula 1, Kimi Raikkonen. Si svilupperà lungo queste due direttrici il fine settimana dell’Eifel per l’Alfa Romeo, quasi che i due piloti rappresentassero due opposti dello stesso, emozionante spettro. Perché l’esordio di Schumi Jr in una sessione ufficiale proprio al Nürburgring è un evento denso della passione e il romanticismo più puri, mentre l’indifferenza che al solito mostrerà Kimi non può nascondere l’importanza di un traguardo storico, per l’amatissimo finlandese. Il tutto mentre in pista la C39 dovrà confermare i timidi progressi delle ultime uscite.
I DUE GIOVANI INGLESI
Callum Illott e George Russell: due giovani inglesi, decisamente promettenti, entrambi presenti al Nürburgring nonostante la loro carriera sia in due fasi del tutto opposte. Di George si sa tutto, e l’appuntamento tedesco, tra meteo folle, freddo e un tracciato poco penalizzante per il drag della FW43, potrebbe finalmente rappresentare il tanto agognato arrivo a punti. Illott, invece, fa parte della Ferrari Driver Academy e potrà provare nelle prove libere 1 la Haas, continuando anche nella massima serie la sfida con Schumacher, dato che i due si giocano il titolo in Formula 2. L’Inferno Verde sorriderà ai sudditi di Sua Maestà?
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