Qualche tornata di calma apparente dopo un sabato di altissimo livello.
Abbiamo raccontato qui gli episodi più controversi del Gran Premio dell’Arabia Saudita; con le Bandiere a Scacchi, invece, valuteremo il fine settimana di ognuno dei venti piloti in pista.
Chi tra loro le avrà conquistate tutte e cinque, in attesa del gran finale di Abu Dhabi?
LEWIS HAMILTON, 1°: 🏁🏁🏁🏁
Errori? Nessuno. Freddezza? A palate, ma non perennemente. Perché Lewis è magistrale al sabato, quando ottiene il massimo da un pacchetto in difficoltà sul giro secco, ed è impeccabile in varie fasi della corsa. Ottime le prime due partenze, ottimo il ritmo in tutte le fasi di gara, soprattutto a vettura danneggiata.
L’agonismo, però, gioca brutti scherzi anche ad un epta-iridato, e così Lewis lascia la porta aperta a Verstappen al terzo via, cade nella trappola dell’olandese in occasione dello scambio di posizioni senza mai scartare dalla traiettoria ideale e, nel finale, spinge a muro la Red Bull.
Una vittoria comunque meritatissima e un campionato da decidersi in un unico, memorabile gran finale. Da affrontare senza alcuna sbavatura.
VALTTERI BOTTAS, 3°: 🏁🏁
In qualifica il finlandese si difende bene ma in gara, perse le posizioni durante la bandiera rossa, cade nuovamente vittima dell’incapacità di districarsi nel traffico.
Affrontare buona parte della corsa alle spalle di Ricciardo e Ocon, perdendo più di venti secondi nel confronto diretto con le Ferrari (!) è francamente inaccettabile per chi dispone della migliore vettura in pista; il sorpasso finale sull’Alpine, a riguardo, cambia poco.
MAX VERSTAPPEN, 2°: 🏁🏁🏁
Un giro di qualifica da cardiopalma terminato a muro. Una gara passata a combattere, spesso oltre il limite, tenendo vivo un sogno di vittoria minato per ben due volte dalla strategia Red Bull.
Pur senza condividere alcuni toni esasperati, è giusto sottolineare come la condotta di Max meritasse una punizione da parte dei commissari, anche se le manovre dell’olandese sono state maliziose ma mai realmente pericolose. Piuttosto, al termine di un fine settimana folle e difficilissimo, Verstappen ha regalato magie (su tutte la staccata al terzo via) anche grazie ad una RB16B in leggera ripresa.
Calmandosi, ha tutte le carte in regola per giocarsi il titolo ad Abu Dhabi senza bisogno di ulteriori intimidazioni da pista. Le quali, in fondo, ormai fan parte del repertorio.
SERGIO PEREZ, DNF: 🏁
Disastroso in qualifica per il potenziale distacco rimediato dal compagno di squadra (oltre 1’’), il messicano al via attacca Leclerc senza riuscire a passarlo. Non ha il ritmo del monegasco e, complice la bandiera rossa, finisce a centro gruppo per la seconda partenza. Durante la quale colpisce un incolpevole Charles stringendolo a muro, perdendo il controllo della vettura e finendo anzitempo la corsa.
Magari Verstappen non avrà bisogno di lui, ma il titolo Costruttori, per la Red Bull, è ormai un ricordo. Sbiadito principalmente per colpa sua.
LANDO NORRIS, 10°: 🏁🏁
Nel dopo gara Lando si lamenta a non finire dell’assurda regola che permette di cambiare le coperture durante la bandiera rossa. Nonostante l’inglese ne abbia beneficiato enormemente ad Imola, quando ovviamente non aveva aperto bocca, concordiamo pienamente con lui, invocando azioni correttive che salvaguardino tanto la sicurezza quanto l’aspetto sportivo.
Tuttavia, il numero 4 finisce in fondo al gruppo a causa di un ritmo mediocre nella prima parte di gara (è a 12’’ da Leclerc dopo 12 giri), complici le gomme Soft calzate dopo un Q2 complesso, e nella parte restante di gara fatica enormemente. Era lecito aspettarsi molto di più.
DANIEL RICCIARDO, 5°: 🏁🏁🏁
Il risultato finale è in larghissima parte figlio di una circostanza fortunatissima durante la prima bandiera rossa, quando l’australiano guadagna 5 posizioni adottando una strategia altrimenti suicida.
Dopo una qualifica difficile, però, Daniel si riscatta con una gara concreta, attenta ed efficace in ogni partenza e veloce nel ritmo, almeno nei limiti della MCL35M. La difesa su Bottas, poi, è senza macchia almeno fino a quando le gomme non cedono, cancellando qualunque sogno di attacco a Ocon. Tutto sommato, una buona domenica.
LANCE STROLL, 11°: 🏁🏁
L’Aston Martin è in crisi nera a Jeddah e Lance, dopo un fine settimana semi-esaltante in Qatar, sembra quasi prenderne atto rinunciando a qualsivoglia velleità. Disperso in qualifica, come tutta la squadra, in gara non commette alcun errore ma termina lontanissimo dalla zona punti, penultimo tra i non colpiti da problemi. Enigmaticamente lento.
SEBASTIAN VETTEL, DNF: 🏁🏁
Limitare i danni in qualifica, con la AMR21 in versione saudita, è letteralmente impossibile, e infatti Vettel precede solamente il compagno di squadra. In gara però, complici tre partenze indovinate, Sebastian sale fino all’ottava piazza mostrando un ritmo non eccezionale ma sufficiente, a tendere, almeno a conquistare qualche punto. Una manovra mal calcolata di Tsunoda purtroppo lo manda a muro, e da quel momento la corsa si trasforma in un calvario finito anzitempo dopo una seconda, curiosa toccata con Raikkonen, nella quale Seb non è del tutto esente da responsabilità.
ESTEBAN OCON, 4°: 🏁🏁🏁🏁
La Dea Bendata in versione 2021 sembra aver particolarmente a cuore Esteban, il quale – dopo l’irripetibile prima curva dell’Hungaroring – si ritrova addirittura a scattare dalla pole al terzo via. Merito sì della bandiera rossa ma anche di una buona qualifica e una prima partenza accettabile; sfilato da Versteppen ed Hamilton, Ocon ha un ritmo ben lontano dai migliori ed è fortunato ad avere le Ferrari distanziate. Il podio, però, gli sfugge solo negli ultimi metri, il che certifica un’utilissima propensione a non lasciarsi mai scappare le occasioni.
FERNANDO ALONSO, 13°: 🏁🏁
Dopo un Gran Premio del Qatar stellare, Fernando fatica enormemente per l’intero fine settimana saudita. L’assetto della sua Alpine non vuole schiodarsi da una tendenza sottosterzante che toglie qualsiasi briciolo di fiducia ad Alonso; in qualifica l’asturiano sfiora l’eliminazione in Q1 e in gara non trova mai ritmo fino al testacoda nel finale. Testa ad Abu Dhabi.
CHARLES LECLERC, 7°: 🏁🏁🏁🏁
Il botto nelle seconde libere lo rende frastornato al sabato mattina ma al calar del sole Leclerc sfodera dal cilindro l’ennesima magia sul giro secco. Transitando più veloce di Hamilton nella piega del botto, il monegasco ottiene una seconda fila che, nonostante una SF21 tutto sommato in forma, ha del miracoloso.
In gara Charles mantiene un ritmo nettamente superiore agli avversari di centro gruppo nei primi giri, tenendo dietro Perez e costruendosi un cuscinetto di una decina di secondi. La bandiera rossa lo relega però al 6° posto, e il contatto con la Red Bull al secondo via rovina il treno di gomme con il quale affronta la terza partenza, durante la quale perde diverse posizioni. Ritrovato il ritmo solo dopo aver ceduto la posizione a Sainz, il numero 16 si conferma la terza monoposto più veloce in pista fino al contro-sorpasso finale sullo spagnolo. Un settimo posto che va decisamente stretto a lui e alla Ferrari.
CARLOS SAINZ, 8°: 🏁🏁🏁
Buona parte delle difficoltà incontrate in gara derivano dalla necessità di rimontare dopo una sbavatura dalle conseguenze nefaste in qualifica. Nella prima parte di gara, però, Carlos è l’unico pilota a compiere una lunga sequela di sorpassi, interrotta da una bandiera rossa che tutto sommato non lo favorisce un granché.
Persa qualche posizione durante le ripartenze per colpe non sue, lo spagnolo rimonta quanto più possibile fino a sfiorare il 6° posto di Gasly, al quale recupera circa 20’’ nel finale di gara, prima che le gomme medie lo abbandonino.
L’ottava piazza finale è un risultato molto agre e poco dolce.
PIERRE GASLY, 6°: 🏁🏁🏁🏁
Dopo una serie di fine settimana da protagonista, Gasly in Arabia Saudita brilla durante le libere grazie ad una Power Unit Honda spremuta a fondo per comprendere le potenzialità di Verstappen e Perez. Arrivata la qualifica il francese deve accontentarsi di un 6° posto, ma in gara – nonostante un passo tutto fuorché eccezionale – Pierre è attento e consistente, non commette errori e sfruttando qualche disgrazia altrui conferma la posizione di partenza. Anche grazie a corse del genere si costruisce un campionato da record, almeno per la sua breve carriera.
YUKI TSUNODA, 14°: 🏁
Il giovane giapponese sembra aver trovato la marcia giusta in prova, ma dal sabato sera in poi il suo fine settimana – sorpasso eccezionale su Leclerc a parte – diventa molto complesso. Prima una qualifica sottotono, poi una corsa durante la quale spreca una serie di partenze accorte ed efficaci con una manovra-banzai ai danni di Vettel alquanto ottimistica e decisamente autolesionista. I Gran Premi passano e Yuki, purtroppo, non ottiene quasi mai risultati degni di nota.
KIMI RÄIKKÖNEN, 15°: 🏁🏁
Lontano dal ritmo di Giovinazzi per tutto il fine settimana, Kimi tenta comunque di portarsi in zona punti con una condotta di gara accorta e tutto sommato veloce. Il tentativo di sorpasso su un azzoppato Vettel è però francamente maldestro, e il contatto che ne segue rende solitaria la penultima gara della carriera del finlandese. Abu Dhabi, magari, regalerà qualche sorriso in più.
ANTONIO GIOVINAZZI, 9°: 🏁🏁🏁🏁🏁
Velocissimo in qualifica, perfetto in gara. Mai un errore, una ruota fuori posto, una chiusura sconsiderata. Dopo aver provato in settimana la Formula E – trovandosi davanti ad una sfida ben più grande di quanto pensava -, Antonio saluta i cittadini di Formula Uno con una prestazione maiuscola al termine della quale, complici i limiti della C41, deve accontentarsi solamente del 9° posto. Nel finale, però, Norris non riesce neanche ad avvicinarsi al pugliese; mica male, no?!?
MICK SCHUMACHER, DNF: 🏁
Avvicinarsi tanto in qualifica alle Aston Martin denota una certa confidenza con il prodotto che fa ben sperare per il futuro. L’errore dopo una decina di giri di gara, però, per quanto avvenuto in una curva iper-complessa e che ha messo in difficoltà piloti ben più esperti, entra a far parte di una lista leggermente diventata leggermente troppo lunga. Serve chiudere diversamente negli Emirati Arabi.
NIKITA MAZEPIN, DNF: 🏁🏁
L’approccio accorto di Nikita evita qualunque errore pesante fino alla corsa di domenica e, se il risultato delle qualifiche è bugiardo visto il traffico nel finale, non lo è un ritmo tutto sommato accettabile. Alla ripartenza può poco e tampona pesantemente Russell.
GEORGE RUSSELL, DNF: 🏁🏁
La corsa terminata dopo il tamponamento di Mazepin era in realtà l’ennesimo semi-calvario di una seconda parte di stagione estremamente deludente per la Williams, che a Jeddah rendeva omaggio al compianto Sir Frank. Russell salva il salvabile in qualifica ma in gara la Haas, senza aggiornamenti, ha quasi raggiunto le prestazioni della FW43B; ma che succede?
NICOLAS LATIFI, 12°: 🏁🏁
Il ritmo è ben lontano da quello del compagno di squadra per tutto il fine settimana. Nicolas, però, evita qualunque errore e sebbene chiuda per ultimo tra i non afflitti da problemi, porta a termine una sfida complessa con una vettura che poteva poco di più. Decisamente dignitoso.
Fonte immagine: Alpine / Twitter
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