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  • Immagine del redattoreLuca Ruocco

Bandiere a Scacchi - GP Imola 2022


La festa Rossa di Imola si trasforma in un trionfo a tinte blu di matrice Red Bull, con Max Verstappen in fuga sin dai primi giri e capace di conquistare tutti e trentaquattro i punti disponibili nel fine settimana imolese.

Tra piloti del Cavallino impantanati e testacoda illustri, nobili accoppiate irriconoscibili e campioni ritrovati, chi avrà conquistato tutte e cinque le bandiere a scacchi?


MAX VERSTAPPEN, 1°: 🏁🏁🏁🏁🏁

In molti hanno indicato gli aggiornamenti Red Bull come la chiave di una corsa letteralmente dominata, come del resto l’intero fine settimana. In realtà la bontà del nuovo splitter nella chiglia anteriore e gli effetti della cura dimagrante cominciata in Romagna saranno semmai apprezzabili in futuro, quando la RB18 affronterà climi meno freddi e piste più esigenti sul fronte delle curve molto lente, fin qui mal digerite dalla monoposto anglo-austriaca.

Al contrario, proprio il freddo di Imola ha esaltato il pur ottimo bilanciamento della nuova creatura di Newey, apparsa imprendibile nelle mani di Max Verstappen in ogni frangente del fine settimana. L’olandese possiede la Schumacheriana capacità di far sembrare ogni suo risultato facile, naturale e immediato; ciò non deve distogliere l’attenzione dall’eccezionalità dell’operato di un campionissimo, che da novembre 2020, quando giunge al traguardo, vi transita primo o secondo. Un dato che dovrebbe preoccupare i tifosi Ferrari ben più di una festa mancata.


SERGIO PEREZ, 2°: 🏁🏁🏁🏁

Falloso in qualifica e in qualche frangente della corsa, dove le escursioni sull’erba in Variante Alta quasi ne pregiudicano il secondo posto, Sergio per il resto costruisce un fine settimana pressoché perfetto, a patto di escludere possa raggiungere le prestazioni di Verstappen. Due ottime partenze lo aiutano nella rimonta dalla settimana casella della Sprint Race e il passo gara è sufficientemente veloce da rintuzzare in ogni momento gli attacchi di Leclerc. Rispetto al 2021, questo è un altro Perez.


LEWIS HAMILTON, 13°: 🏁

Irriconoscibile. La W13 è un progetto sbagliato, un dato ormai incontrovertibile, e il caos del pit-stop di certo non ha aiutato il sette volte iridato. Vederlo però bloccato alle spalle di Gasly per l’intera corsa, incapace di forzare un sorpasso anche a DRS aperto, dopo una qualifica e due partenze mediocri non può che lasciare interdetti. Eppure, domenica mattina Lewis sembrava euforico in pista, pronto a sfruttare le opportunità offerte dal diluvio imolese: che il miglioramento delle condizioni lo abbia scoraggiato, portandolo a soccombere alle difficoltà imposte da una vettura lenta piuttosto che esaltarsi e agire, come spesso gli è riuscito, da salvagente nella tempesta?


GEORGE RUSSELL, 4°: 🏁🏁🏁🏁

L’ottima partenza domenicale lo mette nelle condizioni di sfruttare le numerose difficoltà di chi lo precede, portandolo a tagliare il traguardo in un’insperata quarta posizione. Il ritmo in corsa è appena sufficiente, dato che Bottas lo raggiunge nonostante un distacco importante dopo i pit-stop, e a suo dire il saltellamento comincia a provocare dolore a schiena e torace: una condizione che di certo non gli starà facendo sognare Miami ma, nel frattempo, può ritenersi alquanto soddisfatto. La Mercedes ad Imola era solo lui, magistrale sorpasso alla Variante Alta compreso.


CHARLES LECLERC, 6°: 🏁🏁

Prima di giudicare la corsa di Leclerc è necessario svestire i panni rossi (e infangati) con i quali chi vi scrive ha avuto la fortuna di seguire la corsa da Imola. Perché altrimenti si faticherebbe a scrivere con sincerità di un pilota che, dal sabato fino alla bandiera a scacchi della domenica (erroraccio compreso), corre senza risparmiarsi mai, concedendosi all’abbraccio del pubblico adorante e ripagandolo con ritmi eccellenti, come quello messo in mostra per quasi tutta la corsa del sabato.

In realtà Leclerc alla domenica paga la partenza dal lato sbagliato della griglia ma recupera in fretta, almeno rispetto a Perez, arrivando a pressare il messicano negli ultimi giri su coperture intermedie. Complice un pit-stop non perfetto deve cedere la posizione appena guadagnata all’alfiere Red Bull che su gomme slick, banalmente, è più veloce della Ferrari. Torneremo mercoledì con una puntata dedicata di Col Cuore in Gola sull’errore alla Variante Alta, le sue origini e le sue implicazioni; a prescindere dalla bontà o meno della scelta, una volta intrapresa la strada dell’aggressività per recuperare il secondo posto, Charles commette un grave svarione, dal quale è fortunato ad emergere con in tasca otto punti.

Se ben assimilata, come spesso accade con Leclerc, la delusione di Imola potrà generare moltissimi sorrisi; sarà imprescindibile a fronte di un Verstappen tanto costante.


CARLOS SAINZ, DNF: 🏁🏁🏁

L’errore in qualifica è grave e, in altri contesti, Sainz avrebbe potuto pagarlo molto più caro. In realtà la Sprint Race gli offre un’ottima opportunità di recupero che lo spagnolo coglie interamente, costruendosi un ipotetico ruolo di protagonista nella corsa di domenica. Gara che, purtroppo, Carlos praticamente non corre; le responsabilità del contatto sono interamente da imputare a Ricciardo e, per quanto a posteriori la cautela sia sempre consigliabile, una volta scelto di giocarsi la posizione al Tamburello il numero 55 non avrebbe potuto lasciare in alcun modo più spazio. Un vero peccato, per Sainz e per la Ferrari, non aver potuto valutare il suo ritmo in corsa.


LANDO NORRIS, 3°: 🏁🏁🏁🏁🏁

Non può fare nulla di più e il terzo gradino del podio è un premio più che meritato per l’ennesima corsa senza l’ombra di un errore, disputata in maniera consapevole e concreta. La MCL36 non sarà vincente come molti si aspettavano ma un buon recupero dall’incubo del Bahrein sta proponendo la McLaren come contendente al ruolo di terza forza. Un’impresa nella quale Lando, ad oggi, sembra una delle migliori certezze.


DANIEL RICCIARDO, 18°: 🏁🏁

Il buon ritmo in termini velocistici, con prestazioni vicine a quelle di Norris per tutto il fine settimana – da lui, però, sarebbe lecito aspettarsi anche di più – viene del tutto vanificato dal contatto iniziale con Sainz, figlio di un netto errore dell’australiano. L’avventura in McLaren di Ricciardo appare sempre più destinata a fermarsi a qualche metro – a volte pochi, altre molti – dall’ondata di soddisfazioni che quasi tutti immaginavano durante l’inverno 2021. Un gran peccato, visto il personaggio in questione.


ESTEBAN OCON, 14°: 🏁🏁

Il guasto al cambio nella qualifica di venerdì lo costringe ad un lungo tentativo di recupero tra gara breve e gara lunga, reso alquanto difficoltoso da un consumo eccessivo delle coperture da parte della sua (aggiornata) Alpine. L’unsafe release ai danni di Hamilton il blocco insuperabile di Stroll nella seconda metà di corsa completano poi un fine settimana da dimenticare al più presto.


FERNANDO ALONSO, DNF: 🏁🏁🏁

Fernando è valutabile solo in relazione ad una qualifica eccellente, nella quale coglie un sorprendente quinto posto, e alla sprint race al termine della quale si ritrova 9° vittima anche lui di una complessa gestione degli pneumatici. In gara è vittima incolpevole della carambola al via che esclude Sainz, subendo danni irreparabili al cofano motore.


PIERRE GASLY, 12°: 🏁🏁

Gli aggiornamenti imolesi non aiutano minimamente le AT03, che anzi sembrano soffrire come le connazionali F1-75 le condizioni troppo fredde del tracciato del Santerno. La qualifica è difficilissima così come le due corse, duranti le quali Pierre rimane quasi per tutto il tempo bloccato alle spalle di una Williams. Un vero peccato, tra l’altro sorprendente, non gli sia riuscito neanche un attacco.


YUKI TSUNODA, 7°: 🏁🏁🏁🏁

Un sorriso largo come l’intero paddock contraddistingue Yuki al termine della corsa imolese, che lo vede a punti dopo più di un mese e gran protagonista. Archiviata la qualifica incubo del venerdì, Tsunoda costruisce pian piano una rimonta forse non eclatante ma sicuramente efficace. Alla domenica riesce a liberarsi del gruppo centrale verso metà corsa e solo qualche giro di troppo gli costa la posizione a favore di Leclerc.


SEBASTIAN VETTEL, 8°: 🏁🏁🏁🏁🏁

Nei limiti – comunque evidentissimi – della sua Aston Martin, Sebastian Vettel confeziona un fine settimana pressoché perfetto ad Imola. Raggiunge il Q3 nelle difficili condizioni di venerdì, al sabato soffre sull’asciutto ma non demorde e la domenica sfrutta le condizioni miste e ancor più fredde per riscattarsi, guadagnare qualche posizione al via e impostare un ritmo in assoluto mediocre, in relazione ai propri mezzi fantastico. Neanche un piccolo lungo alle Acque Minerali lo priva di quattro punti ultra-preziosi e meritatissimi.


LANCE STROLL, 10°: 🏁🏁🏁

Dimostra ancora una volta di possedere doti difensive sorprendenti nel rintuzzare ogni attacco di Ocon nella seconda parte di gara, nonostante una monoposto ben più sbilanciata del francese. Il confronto con Vettel, però, è impietoso per quasi tutto il fine settimana.


ALEXANDER ALBON, 11°: 🏁🏁🏁

Un’altra gara al termine della quale Albon transita sotto alla bandiera a scacchi in una posizione quasi incomprensibile; in realtà l’anglo-thailandese mostra ancora una volta, assieme al proprio muretto, di saper sfruttare ogni occasione gli sia concessa dalla corsa. Guiderà la monoposto peggiore del gruppo ma lui, di certo, avrebbe ancora una volta meritato di finire a punti.


NICHOLAS LATIFI, 16°: 🏁🏁

Nuovamente impietoso il confronto con Albon: possibile che un pilota in crescita durante tutto il 2021, Abu Dhabi a parte, fatichi tanto con le monoposto ad effetto suolo? Almeno ad Imola Latifi sfrutta le condizioni avverse per rimanere in zona di altri piloti, ma solo impedendo loro di scappare via. Migliorerà? Ormai appare davvero complesso.


VALTTERI BOTTAS, 5°: 🏁🏁🏁🏁

Il ritmo gara di Bottas, quando il finlandese corre in aria libera, è addirittura migliore di quello di Norris. Se il quarto posto non arriva principalmente a causa di un problema al pit-stop, che lo priva dei giri necessari a sfiancare la resistenza di Russell, il podio è perso a causa di una qualifica leggermente al di sotto delle attese, anche prima del problema ad uno scarico, e a una Sprint Race non del tutto brillante. Il che lo priva di una quinta Bandiera a Scacchi altrimenti innegabile.


ZHOU GUANYU, 15°: 🏁🏁

Nel contatto con Gasly durante il primo giro della gara breve il cinese non ha grandissime responsabilità; piuttosto, nonostante l’Alfa Romeo non sia eccellente in quanto a velocità di punta, il lato peggiore del fine settimana di Zhou è il troppo tempo passato alle spalle di Latifi, senza il quale poteva anche puntare a qualche lunghezza iridata. Tutto sommato, qualche raggio di sole tra diverse nuvole.


MICK SCHUMACHER, 17°: 🏁🏁

Vittima quasi del tutto incolpevole del caos al via dovuto al contatto Sainz-Ricciardo, Mick perde l’ennesima occasione di arrivare a punti, faticando enormemente durante la corsa a causa dell’impossibilità di disfarsi di Latifi e Zhou. L’errore alla Variante Alta mentre attacca il primo è il segnale che servirà dimenticare in fretta Imola, in attesa di tempi migliori.


KEVIN MAGNUSSEN, 9°: 🏁🏁🏁

Sempre molto concreto, Magnussen incanta in qualifica cogliendo una sorprendente seconda fila ma in entrambe le gare finisce inesorabilmente verso il centro del gruppo, complice una gestione non eccellente delle coperture da parte della sua Haas. Qualche punto arriva comunque e lui, quando la VF22 avrà risolto del tutto i problemi di saltellamento, potrà togliersi moltissime soddisfazioni.


Fonte immagine: Red Bull / Twitter

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