Lo psico-dramma strategico di casa Ferrari trasforma la piovosa domenica monegasca in una sorta di lutto nazionale, tanto per il Principato quanto per il vicino Stivale. Tra premesse (e promesse) tradite, tappi di rango e illusioni iridate, chi avrà conquistato tutte e cinque le bandiere a scacchi?
MAX VERSTAPPEN, 3°: 🏁🏁🏁
Max paga per tutto il fine settimana uno scarso feeling con l’anteriore della propria Red Bull, il che lo penalizza durante tutte le prove cronometrate. Quarto in griglia dopo la bandiera rossa causata da Perez, in gara recupera molta velocità e nelle poche fasi di corsa in aria libera è l’unico ad avvicinarsi alle prestazioni di Leclerc. Grazie alla strategia guadagna tre punti sul monegasco: meglio di così non poteva andare.
SERGIO PEREZ, 1°: 🏁🏁🏁🏁
L’incidente in qualifica sporca un Gran Premio di Monaco altrimenti perfetto per il messicano, che in gara non sbaglia nulla e sfrutta al meglio l’aggressiva strategia riservatagli dal muretto Red Bull. In condizioni asciutte non avrebbe vinto ma spesso, a Montecarlo, più della velocità pura è importante farsi trovare pronti: esattamente quanto riesce a Sergio, a quanto pare fresco di rinnovo.
LEWIS HAMILTON, 8°: 🏁🏁
Nonostante le tre vittorie conquistate nel Principato, Hamilton difficilmente brilla tra le stradine della città dove possiede la propria residenza europea. L’edizione di quest’anno della corsa monegasca non fa eccezione: Lewis non entra mai in simbiosi con la W13, finisce alle spalle di Alonso in qualifica a causa di un errore nel settaggio della Power Unit e passa l’intero GP alle spalle di piloti meno veloci di lui. Ognuno ha le proprie bestie nere.
GEORGE RUSSELL, 5°: 🏁🏁🏁🏁
Ottiene il massimo da una monoposto che, per la prima volta da inizio anno, ammette di ritenere frustrante, viste le prestazioni a cavallo tra i migliori e il centro gruppo. Dovrebbe però andar fiero della propria corsa, impreziosita da un eccellente sorpasso ai danni di Norris nella fase dei cambi gomme e da un passo accettabile sull’asciutto: in fondo, non ha mai concluso una corsa oltre il 5° posto nel 2022.
CHARLES LECLERC, 4°: 🏁🏁🏁🏁🏁
Nelle ventisette edizioni precedenti a quella di ieri, la pioggia ha colpito il Gran Premio di Monaco tre sole volte: in ognuna delle tre occasioni, chi partiva al palo non ha vinto la corsa. Destino beffardo!, verrebbe da esclamare, dato che la tradizione è continuata anche ai danni del povero Leclerc, vittima di un momento di vero e proprio blackout da parte del muretto Rosso. Charles poteva vincere la corsa fermandosi un giro dopo Perez per montare le intermedie, evitando del tutto la sosta per montare le sole slick come accaduto a Sainz e, addirittura, fermandosi un giro dopo le Red Bull per passare dalle intermedie alle Hard, tanto era più veloce rispetto al messicano su pista umida. Invece gli è toccata la più grande delusione della carriera. Per quanto possa valere, merita comunque l’unico en-plein di bandiere della giornata, conquistato già al sabato con il giro castrato dalla bandiera rossa, che prometteva di entrare per sempre negli annali della Formula Uno.
CARLOS SAINZ, 2°: 🏁🏁🏁🏁
Sainz suggerisce alla Scuderia una strategia FullWet-Hard sin dai primi giri sul bagnato, e dopo un rapido calcolo il muretto segue la sua indicazione, ribadita in occasione della possibile copertura su Perez. Nessuna insubordinazione, quindi, con il chiaro ordine stay out che lo solleva da qualsivoglia responsabilità. La vittoria sfugge allo spagnolo solo a causa del rientro in pista alle spalle di Latifi, lentissimo nel lasciare spazio al ferrarista, bravo a non commettere errori nelle fasi finali della corsa, quando tenta di mettere pressione a Perez pur coprendosi dagli attacchi di Verstappen. Ritenerlo responsabile della sconfitta di Leclerc, che poteva vincere su tre strategie differenti - compresa quella suggerita da Carlos stesso -, è alquanto riduttivo: le gare durante le quali imporre ordini di scuderia sono ben altre, e a parità di fermate del monegasco, con Sainz a coprire Perez il Gran Premio l’avrebbe comunque vinto il numero 55, con Leclerc 3°. Sicuri sarebbe cambiato qualcosa per il monegasco?
LANDO NORRIS, 6°: 🏁🏁🏁🏁
L’ennesima ottima prestazione di Lando è parzialmente oscurata dalla tempistica del passaggio alle slick, che avviene un giro troppo tardi e lo vede perdere la posizione nei confronti di Russell, tra i più veloci in pista a gomme fredde. Il bottino di punti portato a casa rimane ottimo e va oltre le attese della McLaren stessa, solitamente in difficoltà nel lento.
DANIEL RICCIARDO, 13°: 🏁
Ancora una volta in difficoltà nel circuito che un tempo lo esaltava, Daniel è semplicemente irriconoscibile tra le stradine del Principato. Lento in qualifica, in gara paga la pessima posizione nel gruppo, ma il passo mediocre non avrebbe comunque permesso molto di più. Urgono molte, moltissime riflessioni.
ESTEBAN OCON, 12°: 🏁🏁🏁
La penalità rimediata per il contatto con Hamilton alla Santa Devota – penalità opinabile, tra l’altro – lo relega al di fuori della zona punti, dato il trenino di cui fa parte sin dalla ripartenza post-bandiera rossa. Bandiera che lo aveva oltremodo penalizzato in qualifica, quando stava confezionando il primo giro veramente competitivo del suo fine settimana. Insomma, buone prestazioni ma un risultato da dimenticare.
FERNANDO ALONSO, 7°: 🏁🏁🏁
In qualifica commette un errore stupido – per sua stessa ammissione – distraendosi nel leggere lo schermo del volante prima di approcciare alla frenata del Mirabeau alto. La bandiera rossa esposta per l’ingorgo pochi metri più sotto salva però una quarta fila tutto sommato meritata, quarta fila che Fernando difende per tutta la corsa gestendo come meglio può le proprie coperture. Farlo tenendosi dietro Hamilton avrà dato un gusto speciale al tutto.
PIERRE GASLY, 11°: 🏁🏁🏁
Il calcolo errato dei tempi di uscita in Q1 lo relega in fondo al gruppo, condizione che tenta di superare inventandosi ottimi sorpassi nella prima parte di corsa. Successivamente, però, rimane bloccato in un classico trenino monegasco e la sua gara finisce fuori dai punti. Un vero peccato, viste le ottime prove libere.
YUKI TSUNODA, 17°: 🏁🏁
Yuki si qualifica relativamente bene, pur mancando il Q3, e in gara sbaglia poco in condizioni di bagnato. Montate le gomme slick inanella una serie di lunghi alla Santa Devota, finendo mestamente ultimo e con molti rimpianti. Un peccato visti gli sprazzi di velocità delle prove cronometrate.
SEBASTIAN VETTEL, 10°: 🏁🏁🏁🏁
La magia del sabato, quando porta la propria AMR22 in Q3, viene annullata alla domenica dall’ennesima strategia opinabile del muretto verdone, che lo spedisce su gomme intermedie in mezzo al traffico costringendolo a qualche sorpasso pregevole, questo sì, ma anche ad una gara nel traffico e senza grandi possibilità. Fortunatamente, guadagna un punticino grazie alla penalità di Ocon.
LANCE STROLL, 14°: 🏁
Lontanissimo dalle prestazioni di Vettel per tutto il fine settimana, Lance commette un errore in Q1, finisce nelle ultime file e in gara recupera la posizione solamente sulle Williams e Zhou, confermando un feeling tutt’altro che eccezionale con il Principato.
ALEXANDER ALBON, DNF: 🏁
Disperso nelle retrovie a causa di una Williams impossibile da guidare sul bagnato, nonostante una qualifica non del tutto pessima (16°), Alex si fa notare solo quando non cede il passo a Leclerc dopo il primo pit-stop del monegasco, rallentandone la rincorsa a Perez.
NICHOLAS LATIFI, 15°: 🏁
Dopo l’imbarazzante botto in regime di Safety Car, Nicholas ci mette un’eternità a far sfilare Sainz – in parte comprensibile, viste le condizioni difficili e la sola linea asciutta -, risultando decisivo nell’assegnazione della vittoria. Da Abu Dhabi in poi, queste sono le uniche occasioni in cui si riesce a notarlo; un vero peccato perché, fuori dalla monoposto, rimane un ragazzo oltremodo gentile e disponibile.
VALTTERI BOTTAS, 9°: 🏁🏁🏁
Le ambizioni, prima del fine settimana monegasco, erano ben altre, con le Alfa Romeo indicate come possibili sorprese del Gran Premio. In realtà le C42 faticano enormemente e Valtteri deve così accontentarsi di navigare a centro gruppo, senza commettere troppi errori e guadagnando due preziosi punticini.
ZHOU GUANYU, 16°: 🏁🏁
Una qualifica sfortunata lo vede ultimo, senza possibilità di completare l’ultimo run in Q1. In gara Zhou si difende meglio, rimanendo agganciato alla coda del gruppo pur senza troppe velleità. Comprensibile, per un ragazzo all’esordio in F1 nel Principato.
MICK SCHUMACHER, DNF: 🏁
L’ennesimo errore vede Mick a muro e la sua Haas nuovamente spezzata in due. Il ritmo c’è, anche se lontano da quello di Magnussen, ma la necessità di andare finalmente a punti comincia a farsi sentire troppo sulle spalle del tedesco. Qualcuno gli dia una mano, una rassicurazione, una calmata.
KEVIN MAGNUSSEN, DNF: 🏁🏁🏁
La rottura ai componenti accessori della Power Unit Ferrari (non una gran notizia per Maranello…) priva Kevin di un meritato arrivo in zona Bottas. Certo, Monaco non è la pista più indicata per le VF-22, eppure Magnussen vi si destreggia bene e rischia di portare nuovamente fieno in cascina. Proprio quanto servirebbe alla Haas.
Fonte immagine: F1 / Twitter
Sentivo in intervista Binotto che diceva che avrebbero analizzato per cercare le cause in un'ottica di miglioramento continuo. Questo vale sicuramente se applicato ad un progetto concreto (nell'automotive esiste la famosa 5 why analysis) ma, a mio avviso, non alle strategie di gara. Per queste ultime servirebbe fantasia, freddezza e tempismo, tutte cose che Ferrari ebbe con Ross Brawn. Allora, perché non provare a riavvolgere il nastro e fare tesoro di quelle passate e vincenti esperienze?
Quest''anno abbiamo tutto per vincere e son convinto che la sfortuna presto ci abbandonerà, perciò, forza Ferrari!
Q