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  • Immagine del redattoreLuca Ruocco

Bandiere a Scacchi - GP Qatar 2021


Il talentuoso sceneggiatore della stagione 2021 sembra aver adottato, per il capitolo riservato al Gran Premio del Qatar, una delle tecniche di scrittura più vecchie del mondo, rendendo la prime delle tre corse mediorientali interlocutoria, in attesa del gran finale.


Non sono certo mancate accuse reciproche tra Mercedes e Red Bull o prestazioni strabilianti alle spalle dei big, ma il dominio di Hamilton e la rimonta di Verstappen hanno ulteriormente indirizzato la sfida iridata verso un duello all’arma bianca ad Abu Dhabi.


Chi tra i venti piloti in griglia avrà allora conquistato tutte e cinque le bandiere a scacchi al termine di una gara che, in pochi mesi, ben pochi ricorderanno?


LEWIS HAMILTON, 1°: 🏁🏁🏁🏁🏁

Nessun ostacolo sembra pararsi davanti a Lewis dopo il secondo Gran Premio dominato, stavolta senza neanche lo sforzo di dover rimontare sia al sabato che alla domenica. Qualifica sontuosa, corsa in modalità passeggio. Imbarazzante per gli avversari, gratificante per gli ingegneri Mercedes - che hanno definitivamente trovato la quadra della W12 - e spaventoso per Max Verstappen.

La vittoria nel mondiale, ora, dipende solo da Hamilton stesso. Un gran vantaggio, non fosse che, in questo folle 2021, nessuno ha mai vinto quattro corse di fila.


VALTTERI BOTTAS, DNF: 🏁

La flemma con la quale Valtteri Bottas affronta le rimonte dal centro gruppo meriterebbe studi accademici, liti tra esperti nei talk show del giovedì sera e sedute psico-sciamaniche collettive. Non è un caso che Wolff appaia alquanto spazientito in radio e il ritiro finale, per quanto sfortunato nella dinamica, ha origine proprio nel trovarsi fuori posizione al momento degli stop, il che spinge gli strateghi a lasciarlo in pista oltre tempo massimo. Tutto ciò, inoltre, non dovrebbe far dimenticare come Bottas, dalla sesta casella in griglia, avesse il solo obiettivo di contenere la rimonta di Verstappen: auguri!


MAX VERSTAPPEN, 2°: 🏁🏁🏁🏁

La grandezza della stagione di Verstappen può essere racchiusa nei primi cinque giri del Gran Premio del Qatar. Settimo in griglia a causa di una penalità ipercorretta – il rapporto tra Max e le bandiere gialle non è degno di un campione -, il numero 33 salta avversari come birilli e si mette alla caccia di un imprendibile Hamilton, sfidandolo sull’unico terreno nel quale abbia possibilità di vittoria: il giro più veloce. Un contentino da poco, dato il dominio di Hamilton nel passo, ma allo stesso tempo un punto che, in chiave iridata, potrebbe assumere un ruolo fondamentale. Insomma, una corsa da campione; perché lo diventi davvero, servirà anche un ritorno al vertice della RB16B.


SERGIO PEREZ, 4°: 🏁🏁

In gara corre bene, risultando il miglior pilota tra quelli chiamati alla rimonta e sfiorando un podio che, prima del secondo pit-stop, era saldamente nelle sue mani. Il muretto Red Bull gioca comprensibilmente di rimessa visto il ritiro di Bottas e la VSC non aiuta di certo il messicano nel riprendere Alonso. L’ennesima qualifica pessima, però, lascia campo libero ad Hamilton nelle strategie: esattamente quanto non dovrebbe mai accadere.


LANDO NORRIS, 9°: 🏁🏁🏁

Al termine di una corsa più che positiva Norris raccoglie poco in quanto vittima di una foratura all’anteriore sinistra. L’inglese, nel dopo gara, pronuncia parole non esattamente gentili verso Pirelli (dovrebbero costruire gomme migliori); in molti, però, sono arrivati al traguardo evitando di spingere e limitando l’utilizzo dei cordoli, operazione forse impossibile per Norris, impegnato a inseguire il podio di Alonso. Una delusione dalla quale trarre insegnamenti per il futuro?


DANIEL RICCIARDO, 12°: 🏁

Il disegno del circuito di Losail mette nuovamente in crisi Ricciardo, decisamente onesto nell’ammettere che, nonostante qualche piccolo miglioramento, le curve dove serve frenare e sterzare in contemporanea lo vedono ancora lontano anni luce da Norris. In gara, però, il distacco è falsato da un sensore difettoso, che suggerisce al team e a Daniel di risparmiare carburante per più di metà corsa. Liberatosi del problema l’australiano prova a spingere ma è ormai troppo lontano dalla zona punti, anche a causa di una partenza tutto fuorché perfetta.


LANCE STROLL, 6°: 🏁🏁🏁🏁

L’ennesima qualifica chiusa alle spalle di Vettel lascia presagire, per Stroll, una domenica da dimenticare. Nulla di più sbagliato. Il canadese è autore di un’ottima partenza e, liberatosi di Tsunoda, raggiunge in poco tempo Sainz; grazie ad un problema alla radio dello spagnolo lo sfila durante le soste ai box e, in una manciata di giri, si aggancia ad Ocon, mostrando una velocità superiore al francese. Nulla che assicuri il sorpasso ma abbastanza per contenere la rimonta delle Ferrari, fino ad ottenere il proprio miglior risultato stagionale.


SEBASTIAN VETTEL, 10°: 🏁🏁

Più veloce del compagno in qualifica, migliore nella gestione delle coperture e nel passo gara visto che, al termine dei cinquantasette giri previsti, è l’unico pilota a portare a termine la strategia Soft-Medie. Perché, allora, un voto tanto basso? Per la partenza, dove sebbene la presenza di Bottas renda complessa la frenata, Vettel finisce più largo di tutti e perde una valanga di posizioni, transitando 17° al traguardo del primo giro.


ESTEBAN OCON, 5°: 🏁🏁🏁

Sommessamente ci permettiamo di sottolineare come, ben al di là della configurazione del tracciato, la differenza tra la difesa di Ocon su Perez a Losail e quella di Alonso su Hamilton in Ungheria dicano molto, anzi moltissimo, del valore dei due piloti Alpine. In fondo, Fernando è un campionissimo, Esteban un ottimo pilota con prospettive di crescita non del tutto svelate, anche se il tempo comincia a scarseggiare. Il coraggio e la volontà, però, non mancano, così come una gestione di gara attenta e molto redditizia, sebbene di tutt’altro livello sempre rispetto ad… Alonso, ovviamente.


FERNANDO ALONSO, 3°: 🏁🏁🏁🏁🏁

Chiunque sia appassionato di Formula Uno da più di un lustro ieri, al termine del Gran Premio del Qatar, non deve essersi sorpreso più di tanto. Perché in fondo Alonso è così, lo è sempre stato e se quest’anno l’ha dimostrato solo a sprazzi la colpa è della mediocre A521, non certo sua. La monoposto blue, in uno sprazzo di competitività quasi inspiegabile, a Losail si rivela però molto veloce e incredibilmente gentile sulle coperture: un vero e proprio invito a nozze per Nando, veloce in qualifica, spietato al via e magistrale nel mantenere un ritmo inarrivabile per chi non dispone di una Red Bull o una Mercedes. La sua stagione meritava almeno un podio; lui, invece, merita ancor di più.


CHARLES LECLERC, 8°: 🏁🏁🏁

Il danno al telaio emerso al sabato dopo un passaggio violento sul cordolo esterno di curva 16 – non sufficiente a creare una crepa che, evidentemente, doveva già essere presente – giustifica la prestazione scialba del monegasco in qualifica.

Leclerc si riscatta in gara mostrando un passo che, seppur in perenne gestione delle coperture, è globalmente più veloce di quello del compagno di squadra, soprattutto su gomme Hard. Il tempo perso nel traffico dei primi giri, però, si rivela fatale e negli occhi dei tifosi rischiano solo di rimanere i deprimenti distacchi pagati su gomma Media. Riuscirà a far tornare il sorriso al popolo Rosso con una magia in Arabia Saudita?


CARLOS SAINZ, 7°: 🏁🏁🏁

Il circuito di Losail si rivela ben più ostico del previsto per la SF21, costringendo la Scuderia ad adottare un assetto conservativo e ad imporre ai propri piloti un ritmo votato alla salvaguardia delle coperture. Sainz disputa una qualifica sufficiente e una gara altrettanto positiva, anche se in partenza perde una posizione di troppo su Ocon e sembra soffrire ben più di Leclerc l’aria sporca. Un problema di comunicazioni radio fa sì che lo spagnolo rientri un giro troppo tardi ai box, perdendo la posizione su Stroll, e la VSC rende impossibile l’attacco finale al canadese. Carlos avrebbe voluto spingere di più ma, francamente, dubitiamo la SF21 potesse davvero permetterlo.


PIERRE GASLY, 11°: 🏁🏁

Ad una qualifica eccezionale segue una corsa disastrosa, del tutto inaspettata. Secondo in griglia, sfilato da Alonso in curva 2 (merito di una magia dello spagnolo), Gasly soffre sin dai primi giri un consumo eccessivo degli pneumatici. Costretto ad adottare una strategia su due soste, finisce alle spalle di Vettel e fuori dai punti. A meno di un problema alla vettura, serve imparare anche a gestire meglio gare meno facili del previsto.


YUKI TSUNODA, 13°: 🏁🏁

Patisce lo stesso consumo anomalo delle coperture che affligge Gasly e, come il francese, non riesce mai a metterci una pezza. Difficile aspettarsi di più da un rookie anche se, su una pista sconosciuta a tutti, in qualifica era lecito attendersi un guizzo più significativo,


KIMI RÄIKKÖNEN, 14°: 🏁🏁🏁

Le Alfa Romeo qatariote sono solo leggermente più veloci delle Haas. Una notizia tristissima che Raikkonen sembra riuscire ad ignorare, confezionando un’ottima gara che lo vede infastidire Leclerc nei primi giri e mantenere poi un passo largamente superiore a tutto il resto della ‘serie C’. In Svizzera lo rimpiangeranno enormemente.


ANTONIO GIOVINAZZI, 15°: 🏁🏁

Antonio non ha problemi ad ammettere una certa difficoltà emotiva nel primo fine settimana di gara da ‘disoccupato’, tra l’altro con la mente al test di FE con Dragon-Penske programmato per i prossimi giorni. Qualifica e gara, però, sono al di sotto delle attese: merita di uscire di scena diversamente, magari con un exploit.


MICK SCHUMACHER, 16°: 🏁🏁🏁

Terminare la corsa davanti ad una Williams è una grande soddisfazione, solo parzialmente mitigata dalla foratura che costringe Russell a un mezzo giro lento. In fondo, nel resto delle gare difficilmente Schumacher sarebbe rimasto abbastanza vicino all’inglese da approfittare di una simile circostanza. A Losail ci riesce mostrando un passo ottimo, non troppo lontano da quello di Giovinazzi; sporca però a sua gara con un rientro in pista folle che mette in pericolo Alonso, per il quale merita un voto di meno.


NIKITA MAZEPIN, 18°: 🏁🏁

Sfortunato nelle libere, al termine delle quali somma solamente sette giri cronometrati, Mazepin parte di certo svantaggiato su una pista che, nonostante un’esperienza appena dopo la carriera in kart, è nuova anche per lui. Nel resto del fine settimana, però, anche i migliori tempi rimangono lontani dalla concorrenza, giro ‘veloce’ finale a parte.


GEORGE RUSSELL, 17°: 🏁🏁

Ancora un fine settimana opaco per un pilota che, dichiarazioni di circostanza a parte, sembra aver già la testa all’avventura in Mercedes. La Williams non aiuta ma cali del genere, in futuro, rischiano di essere inammissibili, ben al di là della foratura che lo colpisce nel finale.


NICOLAS LATIFI, DNF: 🏁🏁

Il canadese torna a faticare nel confronto con il compagno di squadra, chiudendo le qualifiche in Q1 e rimanendo per lunghissimo tempo dietro a Schumacher in gara. La foratura lo costringe a parcheggiare a bordo pista ma, con tutta probabilità, scorderà in fretta la corsa qatariota.

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