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  • Immagine del redattoreLuca Ruocco

F2 e F3: Ad un terzo di campionato


L’incessante susseguirsi di corse che ha caratterizzato la ripresa dei GP ci accompagnerà per tutta la stagione 2020. Se il dominio Mercedes rende – purtroppo per lo spettacolo – abbastanza prevedibile l’andamento del campionato di Formula 1, non si può dire lo stesso per le serie cadette. Quali sono i bilanci ad un terzo di campionato per Formula 2 (che in realtà dovrebbe disputare qualche corsa in più dopo il Mugello) e Formula 3? Chi ha sorpreso, chi ha deluso e chi sembra aver le carte giuste nella lotta al titolo in vista della seconda tripletta di GP?


ESORDIENTI? SUL SERIO? - SHWARTZMAN e PIASTRI


Si può davvero rimanere sorpresi davanti agli exploit dei campioni in carica di Formula 3 e Formula Renault? Forse non si dovrebbe, ma quanto mostrato da Robert Shwartzman in Formula 2 e Oscar Piastri in Formula 3 va oltre le attese più rosee.

Il russo della Ferrari Driver Academy, al comando della serie cadetta, ha scaldato i motori nel primo fine settimana austriaco per poi scatenarsi nel secondo appuntamento ed in Ungheria. Ghermire un podio figlio di una corsa attenta e priva di sbavature alla prima corsa in Formula 2 non è da tutti (anche se la rottura di Zhou e l’uscita di Schumacher hanno aiutato), ma la vera stoffa di Robert è emersa prepotentemente nelle successive corse del sabato. In Stiria (sempre al Red Bull Ring) ha interpretato magistralmente le condizioni bagnate, con la pista mai da slick vista la tarda ora ma sempre più insidiosa data la poca presenza d’acqua; la vittoria in Ungheria è invece figlia della perfetta interpretazione di una strategia sì vincente (Medie-Soft al contrario della maggioranza dei piloti), ma eseguita nettamente meglio di qualunque avversario ed impreziosita dalla scarsa posizione di partenza (11°). Ecco, forse il giro secco è il momento dove Robert paga ancora qualche decimo rispetto agli avversari più esperti. Dovesse trovarlo, sarebbero grossi guai per tutti, considerando che sembra già aver compreso al meglio le complesse Pirelli da 18’’.


Oscar Piastri, stellina dell’accademia Renault, ha vinto una sola corsa in questa stagione, la primissima. Scattato bene dalla quarta posizione, fortunato nel contatto in prima curva con il poleman Fernandez, Oscar ha sorpassato Zendeli in curva 3 per poi involarsi verso una vittoria netta ed incontrastata. Non è riuscito a ripetersi, è vero, ma la testa del classifica di Formula 3 è ben salda nelle sue mani. Sembra più veloce sull’asciutto che sul bagnato ed in tre soli appuntamenti ha sfoggiato una propensione alla consistenza che potrebbe davvero tornare utile in una stagione tanto breve ed equilibrata. Senza grossi errori o rotture può tranquillamente puntare al titolo, anche grazie al supporto della migliore scuderia in griglia, la Prema.


SOLO A SPRAZZI - SCHUMACHER e VESTI


Entrambi velocissimi, entrambi ad un passo da trionfi convincenti e dalla possibilità di incidere da subito sul campionato, Schumacher e Vesti hanno vissuto una prima parte di stagione, rispettivamente in Formula 2 e Formula 3, abbastanza simile.


Mick ha approcciato il 2020 con milioni di occhi addosso, non tanto per il pesantissimo cognome quanto per la convinzione diffusa che, come accaduto precedentemente in carriera, la seconda stagione alla guida della stessa vettura lo vedesse nuovamente esplodere annichilendo la concorrenza. Il peso delle aspettative si è fatto sentire nella primissima gara, quando da secondo ha commesso un lungo alla ripartenza dopo una Safety Car dopo aver mantenuto per tutta la corsa il passo delle UNI-Virtuosi di Illot (poi vincitore) e Zhou (ritirato). Una buona rimonta dal fondo la domenica ha permesso al tedesco di conquistare i primi due punti stagionali, mentre il quarto posto sotto la pioggia in Stiria è stato sì un buon risultato, ma non al livello del compagno Shwartzman. Dopo uno sfortunatissimo ritiro mentre era in zona podio la domenica successiva (rottura dell’estintore interno all’abitacolo), i due terzi posti di Budapest hanno rilanciato Mick in classifica. Ha ancora la metà dei punti di Shwartzman, è vero, ma sembra sempre manchi pochissimo tempo perché si sblocchi definitivamente: basterebbe una vittoria a Silverstone?


Frederik Vesti invece una vittoria nel 2020 l’ha ottenuta, anche se a metà. Il danese ha infatti trionfato con autorità nella corsa del sabato del GP di Stiria, fermata prima del naturale completamento a causa dell’eccessiva quantità d’acqua presente in pista. Purtroppo per Vesti una vittoria che avrebbe dovuto valere il doppio, viste le difficoltà delle condizioni, ha finito per affossarne la posizione in classifica a causa del punteggio dimezzato. Il doppio zero a Budapest, figlio principalmente di un contatto in partenza di gara 1 nel quale Frederik non aveva colpe, ha reso difficilissima la rimonta verso le prime posizioni della graduatoria. Servirà mostrare sin da Silverstone altri sprazzi di talento, lasciando così l’impressione che solo dei colpi di sfortuna abbiano pregiudicato l’annunciata sfida iridata con Piastri.


MANCATE CONFERME - ZHOU e HUGHES


Zhou e Hughes rientravano tra i favoriti di diritto alla conquista dei campionati di Formula 2 e Formula 3. Perché invece i due, dopo circa un terzo di campionato, rimangono lontani dagli obiettivi fissati lo scorso inverno?


Il pilota cinese di più alto livello della storia, punta di diamante dell’accademia Renault, ha subito confermato le attese conquistando una perentoria pole position in Austria alla quale è seguita una corsa controllata senza grandi problemi. Tradito a pochi giri dalla fine dal motore, Zhou da quel momento sembra caduto in una spirale negativa. È vero, in Stiria ha conquistato un terzo posto, ma in Ungheria le prestazioni di Illot, suo compagno di squadra, sono rimaste nettamente superiori per l’intero fine settimana. Che succede? Non è molto distante da Schumacher in classifica, soli otto punti, ma Shwartzman a cinquanta è già troppo lontano? Quanto ha inciso la notizia di Alonso in Renault dal 2021?

Hughes è invece la grande delusione del primo terzo della stagione di Formula 3. Sfortunatissimo in Austria, dove una rottura nella prima corsa ne ha condizionato l’intero weekend, Jake ha conquistato mezzo punto sotto la pioggia in Stiria per poi ritirarsi la domenica a causa di un contatto con Lawson mentre battagliava per la prima posizione. Buio totale, invece, in Ungheria. Dispiace aver perso così velocemente uno dei grandi favoriti al titolo, ora si punta ai successi di tappa?


SORPRESE IN CIMA - ILOTT e POURCHAIRE


Un volto conosciuto ed un ragazzo vincente, sì, ma vera sorpresa delle serie cadette. Sono Callum Ilott e Théo Pourchaire, in lizza per il titolo in Formula 2 e Formula 3 nonostante in pochi avrebbero scommesso sui due prima di questa stagione.

Il pilota inglese della Ferrari Driver Academy è al terzo anno nel paddock di Formula 1. Dopo il terzo posto nella GP3 2018, Callum ha vissuto una stagione difficile nel 2019, per poi accasarsi quasi a sorpresa in UNI-Virtuosi per il 2020. La scuderia inglese ha mantenuto le promesse, confermandosi tra le migliori soprattutto nell’interpretare le Pirelli, mentre Ilott sembra aver ingranato la marcia giusta. Durante la prima corsa in Austria ha mostrato un passo molto vicino a quello di Zhou, riuscendo così ad approfittare dei problemi al compagno di squadra, mentre la settimana seguente in Stiria ha limitato i danni in un fine settimana segnato dalla pioggia conquistando punti pesanti. Alla pole di Budapest è seguita una corsa difficile al sabato ed una vittoria sfiorata alla domenica, quando ha concluso la gara distante pochi metri da Luca Ghiotto. Avere a disposizione ottimo materiale non è garanzia di successo: lui dà l’impressione di essersi sbloccato al momento giusto e ad oggi è il primo contendente di Shwartzman per il titolo. Il doppio appuntamento casalingo gli darà la spinta finale?


Théo Pourchaire, lionese di sedici anni, è l’unico pilota della classe 2020 ad avere vinto, finora, due corse in Formula 3. Dopo un primo fine settimana austriaco senza scintille, pur con qualche sprazzo di competitività, il francese del vivaio Sauber ha conquistato il primo punto in carriera sotto la pioggia una settimana dopo, per poi vincere la gara sprint del Gran Premio di Stiria. Dato l’andamento della corsa (Pourchaire ha ereditato la prima posizione dopo lo scontro tra Hughes e Lawson), a Budapest serviva una grande prestazione per fugare ogni residuo dubbio riguardo il campione in carica della F4 tedesca. Detto, fatto: una corsa magistrale su pista umida il sabato mattina ha visto Théo imporsi senza rivali, impreziosendo la vittoria con il giro più veloce della gara. La mattina successiva Pourchaire ha interpretato con saggezza l’asfalto bagnato risalendo dal decimo al sesto posto. Senza il primo fine settimana austriaco sarebbe in testa alla classifica, al primo anno guidando una monoposto simil-Formula 3 dato che non ha partecipato ad alcun campionato regionale o alla Formula Renault. Correre per il team ART aiuta, non c'è dubbio, ma siamo proprio sicuri non stia nascendo una stella?

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