Domenica, dopo due corse spettacolari nel fine settimana del Mugello, la Formula 3 ha chiuso i battenti per la stagione 2020. Quali giovani piloti hanno attirato maggiormente l’attenzione? Oscar Piastri, laureatosi campione della terza serie, ha convinto come i suoi predecessori? Scopritelo in questa puntata speciale delle Bandiere a Scacchi!
OSCAR PIASTRI - 1°, 164 punti - 🏁🏁🏁🏁
Si può vincere un campionato di Formula 3 senza aver mai conquistato una Pole Position in nove gare? Se prima del 2020 la domanda avrebbe sconfinato nel retorico, dopo la stagione di Oscar Piastri ha perso qualunque connotazione interrogativa. L’australiano, il primo iridato della nuova era (nel 2019 vinse la Formula Renault corsa con le vetture F3 regional), ha puntato tutto sulla costanza di rendimento, un pregio non indifferente in una stagione senza un vero padrone dal punto di vista prestazionale. Due sole vittorie su diciotto corse (gara del sabato in Austria e della domenica in Spagna) sono un bottino oggettivamente scarso rispetto alla media storica dei campioni GP3, tra cui spiccano Leclerc, Russell, Bottas, Ocon… Al contempo però rimonte come quella di gara-1 a Monza, dopo una qualifica estremamente caotica, sono segnali di competitività assoluta. Al Mugello è stato decisamente fortunato – senza il ritiro di Sargeant nella seconda corsa avrebbe pagato caro un fine settimana opaco -, ma l’accademia Renault non può che essere soddisfatta di un campioncino cresciuto in casa e capace di rispettare i pronostici a suo favore. La strada verso la Formula 1, però, richiede acuti ben più rumorosi…
THEO POURCHAIRE – 2°, 161 punti - 🏁🏁🏁🏁🏁
La sorpresa del 2020. Il giovanissimo francese (classe 2003), campione in carica della F4 tedesca, ha letteralmente stupito la carovana che segue la massima serie in Europa grazie a prestazioni convincenti e, a tratti, esaltanti. L’esperienza limitata in monoposto non l’ha di certo aiutato, tanto che sia a Spielberg che a Silverstone il suo livello prestazionale è cresciuto enormemente nel secondo fine settimana di gara. La vittoria schiacciante di Budapest o il dominio netto a Monza, con la vittoria sfumata per una Safety Car al momento sbagliato, hanno però rappresentato esattamente quanto è mancato nella stagione di Piastri: il guizzo capace di far ricordare a chiunque, tifosi o addetti ai lavori, il proprio nome. Ha sfiorato il titolo grazie ad un’eccezionale finale (Spa, Monza, Mugello), ma per brillare senza ombre ha probabilmente bisogno di un’ulteriore stagione nella terza serie. Va comunque tenuto d’occhio da molto vicino: non si domina una corsa di Formula 3 a Monza, riuscendo a spezzare il gioco delle scie, se si è privi di qualità eccezionali.
LOGAN SARGEANT – 3°, 160 punti - 🏁🏁🏁🏁
La stagione 2020 del pilota statunitense è il chiaro esempio di quanto possa contare, in un campionato tanto combattuto, sia la squadra giusta che l’esperienza accumulata. Dopo una stagione esplorativa nel 2019, priva di risultati significativi, raggiunta la compagine vicentina Sargeant è letteralmente esploso. Tre Pole Position di fila (di cui due a Silverstone), due vittorie ed una seconda parte di stagione da assoluto protagonista non sono certamente un caso, e lo rendono indiscutibilmente la miglior scommessa per il ritorno di un pilota a stelle e strisce nella massima serie. Al contempo, però, i risultati mai eccezionali delle ultime stagioni devono aver pesato nel finale di campionato. Logan, tesissimo, a Monza ha esagerato soprattutto alla domenica collezionando ben due zeri, mentre al Mugello in posizione di netto vantaggio per il mondiale è stato tamponato alla seconda curva della corsa finale. Quindi, seppur decisamente sfortunato, deve guardare a qualche occasione persa di troppo. Il passaggio logico sarebbe la Formula 2, ma è davvero pronto?
FREDERIK VESTI – 4°, 146.5 punti - 🏁🏁🏁
È paradossale che il pilota con più vittorie al sabato - ben tre tra Spielberg, Monza e Mugello - non sia mai stato realmente in corsa per il titolo. Al di là dell’aver conquistato un punteggio dimezzato a causa pioggia in Stiria, per Vesti hanno pesato soprattutto due doppi zeri a Budapest e Barcellona, il primo dei quali maturato in circostanze davvero sfortunate. Probabilmente il giovane danese, alfiere Prema come Sargeant e Piastri, deve aver particolarmente sofferto la battuta d’arresto ungherese, tanto che è sembrato riprendersi davvero solamente a Spa-Francorchamps. Il contatto con Sargeant a Monza ha mostrato quanto fermamente credesse nel titolo nonostante le scarse possibilità: deve ripartire da lì. In fondo ha comunque dimostrato perché diversi, prima dell’Austria, considerassero lui e Piastri i favoriti assoluti. Quale campionato lo attende nel 2021?
LIAM LAWSON – 5°, 143 punti - 🏁🏁🏁
Dopo il fenomeno Vips e il talentuoso Tsunoda, entrambi piloti di Formula 2, probabilmente è proprio il neozelandese la promessa migliore dell’accademia Red Bull, un tempo riferimento assoluto tra i giovani piloti. Ha vinto più corse di Piastri (sprint in Austria e al Mugello, principale a Silverstone) e Pourchiare, eppure non è mai stato realmente in lizza per il campionato. Qualche piazzamento in più sul podio lo avrebbe facilmente portato al titolo – oltre ad evitare i tre ritiri di fila tra la Stiria e l’Ungheria, il primo dei quali mentre era in testa -, esaltando alcune tra le prestazioni più dominanti della stagione (come la corsa finale al Mugello). Come tanti piloti oceanici può vantare una lunghissima carriera in monoposto nonostante la giovane età: il 2021, probabilmente in Formula 2, lo vedrà finalmente mettere insieme tutti i tasselli?
MATTEO NANNINI – 18°, 11 punti - 🏁🏁
È innegabile che guardando alla sola classifica i risultati di Nannini non siano poi così degni di nota. Eppure il ragazzo di Forlì, miglior italiano impegnato in serie internazionali a quattro ruote, ha mostrato sprazzi incoraggianti soprattutto considerata la giovane età (classe 2003) e la limita esperienza in monoposto. A Barcellona, una delle poche piste già conosciute, ha veramente convinto, mentre a Monza un sorpasso azzardato mentre si giocava il podio ha pregiudicato la conquista di punti pesanti. Insomma, Matteo è una vera e propria speranza tricolore: nel 2021, magari passando a squadre di alta classifica, può sicuramente puntare costantemente al podio.
Comentarios