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  • Immagine del redattoreLuca Ruocco

Le Bandiere a Scacchi del Gran Premio di Toscana



Mentre la Ferrari festeggia i 1000 Gran Premi con la peggiore prestazione stagionale, Hamilton riprende la marcia trionfale interrotta a Monza grazie ad una vittoria perentoria. Il tutto dopo una corsa pazza, capace di esaltare una pista vecchio stile e ben più divertente di quanto ci si aspettasse. Quante bandiere avranno conquistato i piloti del Mondiale delle cinque disponibili?


LEWIS HAMILTON, 1°: 🏁 🏁 🏁 🏁 🏁

Se si fosse costretti a riassumere in dieci secondi il pilota Lewis Hamilton, basterebbe mostrare agli interessati un filmato: dallo spegnimento dei semafori per il secondo via del Gran Premio di Toscana 2020 allo scollinamento successivo alla San Donato. Nel sorpasso all’esterno ai danni di Bottas, più veloce del caposquadra durante l’intero fine settimana, risiede tutta la cattiveria agonistica, lo stile e il talento di un campione senza eguali. Se poi si volesse esagerare nei complimenti non servirebbe spremere troppo le meningi: dalla terza ripartenza perfetta alla gestione gomme magistrale, una volta davanti Lewis era semplicemente imbattibile.


VALTTERI BOTTAS, 2°: 🏁 🏁 🏁

Il momento di difficoltà mentale del finlandese è riassunto perfettamente dalle sue interviste post-gara. Valtteri è rassegnato, punto. Nonostante un fine settimana dove ha mostrato doti velocistiche indiscutibilmente migliori di Hamilton (senza l’incidente di Ocon in Q3 avrebbe molto probabilmente agguantato la pole), e soprattutto un migliore scatto al primo via mortificato dalla bandiera rossa. Riguardo la quale, al contrario delle prime impressioni, non ha alcuna responsabilità. Insomma, dovrebbe crucciarsi per una vittoria sfumata a causa di un sorpasso incredibile di Hamilton, ma ampiamente alla sua portata. Invece nulla: ormai corre solo per i successi di tappa.


CHARLES LECLERC, 8°: 🏁 🏁 🏁 🏁

Charles Leclerc è commovente per la passione, il coraggio e l’impegno che dimostra ad ogni corsa. La SF1000 ha mostrato il suo vero potenziale nella corsa di domenica, in realtà in linea con i risultati di Vettel al sabato, se non leggermente peggiore. Ecco, constatare come il monegasco abbia segnato le maggiori velocità in qualifica alle due Arrabbiate spiega meglio di mille parole quanto valga, e quanto stia salvando la Rossa in totale caduta libera. Terzo dopo i primi due via, soccombe - senza alcuna possibilità di combattere - alle monoposto che lo seguono. Una dopo l’altra. Non lo merita.


SEBASTIAN VETTEL, 10°: 🏁 🏁

Il peggior insulto che si possa rivolgere al professionista Vettel, oltre che al Ferrarista Sebastian (per quanto deluso e ferito), è paventare scarse motivazioni del tedesco nella guida della sua SF1000. Semplicemente Vettel in qualifica non riesce a raggiungere i tempi di Leclerc (probabilmente manca la giusta fiducia con un posteriore instabile), mentre in gara proprio come il monegasco rimane in balia degli eventi. Incapace di attaccare qualunque monoposto si trovi davanti, a meno che non sia palesemente danneggiata. I piloti sono davvero l’ultimo dei problemi in Ferrari.


MAX VERSTAPPEN, DNF: 🏁 🏁 🏁

Tre bandiere a scacchi per Max assomigliano tanto a un sei politico. Non ha colpe nell’incidente della seconda curva, se non quella di cogliere di sorpresa chiunque se lo ritrovi davanti mentre, condannato da un problema alla Power Unit, procede a rilento. Peccato, perché tanto in prova quanto in qualifica aveva dimostrato di potersela giocare con almeno una delle due Mercedes. Non è riuscito a sfruttare due corse pazze su due: al di là del campionato finito, siamo sicuri che l’unità motrice Honda abbia superato tutte le magagne d’affidabilità?


ALEXANDER ALBON, 6°: 🏁 🏁 🏁 🏁

Finalmente il primo podio. Dopo un’ottima qualifica, conclusa in seconda fila nonostante l’importante distacco da Verstappen, il giovane anglo-thailandese, complice un problema con i settaggi del via, sembrava nuovamente vittima dell’incapacità di condurre un intero fine settimana senza problemi. Dopo ogni partenza, però, Alex è stato capace di resettare sé stesso, concentrarsi e pian piano recuperare terreno. La grinta grazie alla quale ha superato Ricciardo, a poche tornate dal termine, è un ottimo spot per il suo futuro in Red Bull. Ritrovata – si spera - la serenità, ora arriva seriamente il difficile: rosicchiare almeno qualcuno dei decimi che lo separano da Verstappen. Ce la farà?


CARLOS SAINZ, DNF: 🏁 🏁 🏁

Enzo Ferrari amava sostenere come, nelle corse, la sfortuna non esista. Bene, la stagione 2020 del futuro pilota della Rossa, Carlos Sainz, metterebbe in difficoltà anche il Grande Vecchio. Qualcuno si ricorda, senza esagerare, un colpo di fortuna, una situazione favorevole, qualcosa che non somigliasse a un pit-stop lento o una collisione in partenza? Neanche a Monza lo spagnolo ha potuto approfittare dell’errore Mercedes. Più veloce del compagno in qualifica, viene toccato da Stroll in partenza, si gira, riparte per poi terminare la corsa coinvolto nello spaventoso crash alla ripartenza dalla Safety Car. Almeno è sceso dalla monoposto senza problemi.


LANDO NORRIS, 6°: 🏁 🏁 🏁

Lando al Mugello ha mostrato un lato di sé quasi inedito, dopo una serie di corse decise all’ultimo giro grazie alle quali ha guadagnato il soprannome Last Lap Lando. L’inglese ha esercitato al meglio l’arte della pazienza: le MCL35, sorprendentemente, sulla pista Toscana hanno tradito le attese, raggiungendo un livello inferiore rispetto a Racing Point e Renault. Serviva così evitare qualunque errore: Lando, più lento di Sainz in qualifica, si è fatto trovare pronto, approfittando di ogni situazione di caos senza mai esserne protagonista -il che, a centro gruppo, non è scontato -. Il sesto posto finale limita i danni in attesa di ritrovare la forma di Monza in Russia: ben fatto, Lando.


DANIEL RICCIARDO, 4°: 🏁 🏁 🏁 🏁 🏁

La maledizione Renault continua, ed assume contorni tra il comico e l’incredibile. Non era per niente scontato che Ricciardo e il muretto transalpino riuscissero a ribaltare la sfortunata qualifica, dove Daniel aveva perso la probabile quinta piazza a causa di un errore del compagno di squadra. Invece, grazie a un passo convincente, a sorpassi mirati e ad una strategia perfetta, la Renault numero 3 viaggiava spedita verso il primo podio stagionale. La seconda bandiera rossa ha scompaginato i piani, e al di là del singolo giro in seconda posizione, il passo di Albon con il secondo treno di rosse era impossibile da contenere. Non avrà coppe a certificarlo – o tatuaggi per Abiteboul -, ma Daniel sta veramente portando a casa una stagione stellare.


ESTEBAN OCON, DNF: 🏁 🏁

Un problema ai freni, presente sin da inizio corsa ma non riparabile durante la bandiera rossa, costringe la Renault a ritirare la vettura numero 31. Un peccato per Ocon, soprattutto visto il passo di Ricciardo e le possibilità di una gara folle; al contempo, però, l’errore in Q3 è grave e sintomo di un nervosismo crescente. Relativamente giustificato, per carità: il compagno di squadra è tra i piloti più in forma del Circus….


PIERRE GASLY, DNF: 🏁

Dalle stelle alle stalle. E pensare, visto il caos della corsa ed il ritmo di Kvyat, che un bel bottino di punti era decisamente alla portata di Pierre, in netta difficoltà con l’assetto al sabato. Probabilmente il fresco vincitore di Monza ne era consapevole, il che giustificherebbe l’irruenza con la quale si è infilato nel pertugio tra Raikkonen e Grosjean alla seconda curva. Un classico incidente di gara figlio del caos di una pista che va restringendosi, ma un pizzico di pazienza in più non avrebbe guastato: in fondo, Pierre va così forte…


DANIIL KVYAT, 7°: 🏁 🏁 🏁

L’impressione è che il russo di bianco vestito sia stato inquadrato due volte nel fine settimana: quando è finito lungo alla Savelli in Q2, mentre tentava un giro disperato per andare oltre i limiti della monoposto, e durante il (bel) sorpasso ai danni di Leclerc. Per il resto Daniil si è tenuto lontano dai guai, ha mostrato un ottimo ritmo ed ottenuto il massimo possibile. Consistente, senza grandi fronzoli. In attesa della corsa di casa.


SERGIO PEREZ, 5°: 🏁 🏁 🏁

Varcare i cancelli del Mugello durante il weekend del GP di Toscana non deve essere stato semplice per Sergio Perez. Scaricato frettolosamente mercoledì, nonostante le voci si susseguissero da mesi, il messicano ha dovuto correre per l’intero evento con una vettura priva degli ultimi, significativi aggiornamenti. Davanti a Stroll in qualifica solo grazie alla bandiera gialla, in gara ha faticato enormemente a tenere il passo del canadese e di Ricciardo, soffrendo a tratti della pressione di Norris. Uscirne con dieci, preziosissimi punti è un vero e proprio sollievo.


LANCE STROLL, DNF: 🏁 🏁 🏁

Vederlo scendere senza un graffio dalla RP20 distrutta dopo il botto alla seconda Arrabbiata è probabilmente una delle notizie migliori del fine settimana. Se si dovesse scegliere una sola curva dove non soffrire un cedimento meccanico in tutto il calendario 2020, probabilmente sarebbe proprio quella. Oggettivamente perde di significato anche il rimpianto per i dodici punti del quarto posto, figlio di una corsa concreta e veloce, ai quali Lance ha dovuto rinunciare.


KIMI RÄIKKÖNEN, 9°: 🏁 🏁 🏁 🏁 🏁

Nuovamente davanti alle Rosse nonostante una monoposto rovinata dal contatto iniziale con Gasly. Incredibilmente attento e furbo alla prima ripartenza dalla Safety Car. Vittima di un problema al primo pit-stop, iper-competitivo (nei limiti della monoposto) nell’ultimo stint di gara. Insomma, Iceman è in uno stato di grazia permanente. In Alfa Romeo dovrebbero accendere ceri ad oltranza perché decida di continuare a correre.


ANTONIO GIOVINAZZI, DNF: 🏁 🏁

Antonio fatica rispetto a Raikkonen per tutto il fine settimana. In qualifica però non è lontano, ed in gara la classica partenza a fionda lasciava presagire ottime possibilità di ben figurare. L’incidente alla ripartenza dalla Safety Car lo vede vittima incolpevole, oltre che spaventata. Fortunatamente non ha conseguenze fisiche, ma pochi si ricorderanno del perché dei ritiri a fine stagione, mentre i risultati continuano a latitare. Peccato.


ROMAIN GROSJEAN, 12°: 🏁 🏁 🏁 🏁

Questa volta Romain merita un voto decisamente positivo. In pochi se ne sono accorti, ma il francese, coinvolto nel contatto Gasly-Raikkonen al via, una volta rientrato in pista soffriva di un deficit aerodinamico responsabile di una perdita del 60% del carico. Eppure Grosjean ha stretto i denti, non si è ritirato, ha evitato il mega-tamponamento sul rettifilo principale e ha mantenuto per tutta la corsa un passo comunque dignitoso. Onora la corsa come pochi piloti di questi tempi: bravo!


KEVIN MAGNUSSEN, DNF: 🏁 🏁

Complici i contatti multipli al via, Magnussen si ritrovava 12° dietro alla Safety Car, nonostante fosse partito ultimo dopo una qualifica difficile. Lui sostiene che la VF20 con il pieno si fosse risvegliata, e che senza il tamponamento della ripartenza avrebbe potuto ottenere diversi punti. Non stentiamo a crederlo visto il passo di Grosjean; le Ferrari sarebbero state una preda decisamente abbordabile…


GEORGE RUSSELL, 11°: 🏁 🏁 🏁

Il salvataggio alla Savelli in qualifica merita una bandiera in più, esattamente come il passo gara accorto e consistente a livello delle Ferrari. Non può essere dimenticato, però, che analizzando il contatto multiplo alla ripartenza dalla Safety sia proprio George, e non Bottas, a lasciare troppo spazio da chi lo precede, per poi accelerare sperando di indovinare la ripartenza perfetta. Al Mugello la Safety Car line va arretrata, ma un giochetto del genere può diventare davvero pericoloso…


NICOLAS LATIFI, DNF: 🏁 🏁

Su una pista da piloti veri, ed esperti, l’esordiente Latifi fatica. A differenza di Monza rimane lontano da Russell sul giro secco, mentre in gara è tra i primi ad essere colto di sorpresa durante la ripartenza: paga il caos con un ritiro, ma difficilmente sarebbe arrivato a punti.

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