Un finale al cardiopalma, ricco di colpi di scena e polemiche (qui il commento di Col Cuore in Gola), degna chiusura di una delle stagioni più spettacolari della storia della Formula Uno.
Chi avrà colto l’occasione e conquistato tutte e cinque le bandiere a scacchi all’ultima opportunità del 2021?
LEWIS HAMILTON, 2°: 🏁🏁🏁🏁🏁
Non perde la calma al sabato, quando l’assetto della Red Bull di Verstappen rende impossibile contendergli la Pole Position. È gelido in partenza, quando indovina lo scatto perfetto nonostante coperture di uno step più dure. È scaltro nello stringere la traiettoria quel tanto che basta da non aver più spazio nel primo duello con Max, dal quale emerge vittorioso.
Da lì in poi, Lewis domina senza rivali una corsa che al sabato sembrava persa. Supera l’ostacolo Perez, i pit-stop e il degrado gomme. Si rivela semplicemente perfetto, per l’ennesima volta, quando conta.
Eppure, perde il Mondiale. Una sliding door vuole Latifi a muro, il muretto Mercedes forzatamente timoroso e una ripartenza durante la quale è impossibile difendere la posizione da un Verstappen dotato di coperture nuove e due step più morbide.
Lewis accetta la sconfitta, non commette scorrettezze e si congratula con l’avversario una volta sceso dalla monoposto; un gesto ricchissimo di significati, soprattutto riguardo la caratura del personaggio.
VALTTERI BOTTAS, 6°: 🏁
Il tuffo a bomba nel porto mentre l’intero team cerca invano di ribaltare il risultato della gara è rivelatore di un Valtteri – comprensibilmente – ormai lontano anni luce dalla galassia Mercedes.
Una qualifica pessima e una gara rinunciataria, durante la quale si blocca prima alle spalle di Tsunoda, poi di Norris, non fanno altro che confermare l’assunto. Peccato che la sua presenza nel gruppo di testa avrebbe cambiato i destini del campionato di Hamilton; quando più era necessario, l’aiuto di Valtteri è mancato.
MAX VERSTAPPEN, 1°: 🏁🏁🏁🏁
Questa edizione delle Bandiere a Scacchi si concentra sul solo Gran Premio di Abu Dhabi; nonostante si sia meritatamente laureato Campione del Mondo nel golfo, allora, Max Verstappen non può concludere la stagione a pieni voti.
L’errore al via pesa come un macigno sul giudizio di un fine settimana altrimenti perfetto; l’assetto della RB16B numero 33, infatti, viene concepito sin dal sabato con l’idea di conquistare la Pole e difendere la posizione durante tutte le fasi di gara. Sprecare un giro secco magistrale con la peggiore partenza dell’anno è una sbavatura comprensibile vista la posta in palio, ma capace potenzialmente di costare all’olandese un intero campionato.
Il botto di Latifi offre un’occasione irripetibile che Verstappen non esita a cogliere: nelle prossime stagioni, però, potrebbe non essere tanto fortunato.
P.S. L’ultima tornata del nuovo numero 1 assume un significato ancor più speciale quando si scopre che, come raccontato da Max nel post-gara, è stata affrontata con un crampo al polpaccio destro. Sì, avete capito bene, quello della gamba che comanda l’acceleratore.
SERGIO PEREZ, DNF: 🏁🏁🏁🏁
Dopo una stagione largamente al di sotto delle attese, Checo assolve al proprio compito nel migliore dei modi proprio ad Abu Dhabi.
Potrà far storcere il naso ai puristi, ma la difesa maschia e corretta del messicano ha salvato la corsa di Verstappen, facendo recuperare all’olandese otto secondi preziosissimi dato che, una trentina di giri dopo, impediscono ad Hamilton di fermarsi senza perdere la posizione in regime di Safety Car.
Per il resto il passo di Perez è ottimo per tutto il fine settimana, e il ritiro arriva per evitare che il suo motore, arrivato a fine vita, allunghi il regime di neutralizzazione impedendo a Max l’attacco finale; l’anno prossimo, però, certe situazioni sarebbe più dignitoso non accadessero più. Principalmente per Checo stesso.
LANDO NORRIS, 7°: 🏁🏁🏁
Ceduta la posizione a Sainz in partenza, Norris riesce a difendersi da Leclerc non senza qualche difficoltà. Il passo della qualifica rimane infatti un ricordo e, una volta sparito dai radar il monegasco, l’obiettivo realistico è quello di chiudere secondo tra i terrestri difendendo la posizione dal ritorno di Tsunoda.
Una foratura lenta impedisce all’inglese di concludere la corsa dove meriterebbe, ennesimo episodio sfortunato di un finale di stagione che, dopo Sochi, ha principalmente regalato delusioni.
DANIEL RICCIARDO, 12°: 🏁🏁
Un fine settimana difficile sin dalla qualifica si conclude con Daniel spettatore privilegiato del duello al vertice, in quanto primo doppiato dietro Verstappen alla ripartenza. Il passo gara è però insufficiente, lontano da quello di Norris, e attaccare l’Alpine di Ocon nella seconda parte di corsa risulta impossibile.
LANCE STROLL, 13°: 🏁🏁
Il centesimo Gran Premio in carriera si chiude in maniera anonima, dopo una corsa passata nelle retrovie senza mai trovare il passo adeguato. La colpa principale è della AMR21 ma Lance, appena sorgono difficoltà di sorta, sembra sempre perdere la bussola.
SEBASTIAN VETTEL, 11°: 🏁🏁🏁
Il passo è solo leggermente migliore rispetto a quello del compagno di squadra ma non sufficiente a passare l’Alfa Romeo di Giovinazzi, almeno fino al ritiro dell’italiano. Merita una bandiera in più perché tra i pochissimi piloti corretti in qualifica, quando piuttosto di rovinare il giro di riscaldamento altrui, sacrifica il proprio. Vero gentleman.
ESTEBAN OCON, 9°: 🏁🏁🏁
Stavolta la fortuna non assiste il francese come in Arabia Saudita e il risultato finale è più che adeguato alle prestazioni mostrate in pista. Migliori al sabato, quando raggiunge nuovamente la Q3, peggiori alla domenica, quando non è sufficientemente veloce da evitare che Gasly e Alonso, su strategia alternativa, emergano dai box davanti alla sua vettura.
FERNANDO ALONSO, 8°: 🏁🏁🏁
Ancora veloce in gara, ancora in leggera difficoltà in qualifica. Davanti ai microfoni Fernando tende a cambiare sempre argomento parlando della sfida iridata, il che suggerisce quanto poco gli importi combattere per una manciata di punti ad ogni fine settimana. Lui, in fondo, corre sempre e solo per vincere: ci riuscirà nel 2022?
CHARLES LECLERC, 10°: 🏁🏁
In qualifica Leclerc si ritrova a un solo decimo dalla prestazione di Verstappen al termine del secondo settore; il monegasco ha però spinto troppo e il probabile terzo posto in griglia, davanti a Norris, si trasforma in una deludente settima piazza.
Al via Leclerc compie una magia passando Bottas all’esterno di curva 2 e mettendo in gran difficoltà Norris al terzo giro; l’inglese però resiste e Charles deve limitarsi a mantenere alta la pressione sulla McLaren numero 4. In seguito, il riemergere in pista dai box di Verstappen lo coglie di sorpresa, conducendolo all’errore nei curvoni veloci e da quel momento la sua corsa si complica enormemente. Prima il pit-stop anticipato, poi di nuovo Norris a frenarlo, infine la scommessa del muretto (evitabile) di montare le medie in regime di VSC, sperando in un crollo altrui nel finale. Ciò non accade e Charles chiude mestamente 10°, perdendo il 5° posto in classifica piloti.
CARLOS SAINZ, 3°: 🏁🏁🏁🏁🏁
In gran difficoltà al venerdì, Sainz lavora con i propri ingegneri sull’assetto della SF21 e in qualifica è freddo nel preservare le coperture per spingere nell’ultimo settore, dove ottiene la quarta miglior prestazione.
Quinto in griglia, passa Norris al via e da lì domina senza problemi la corsa degli altri, gestendo nei primi giri il proprio passo per poi scatenarsi e accumulare vantaggio su Norris intorno ai pit-stop. Nel finale evita di attaccare Gasly e, una volta 4°, eredita il podio in occasione del ritiro di Perez.
In definitiva, il miglior fine settimana da quando è in Ferrari.
PIERRE GASLY, 5°: 🏁🏁🏁
Per la prima volta in stagione Pierre va in crisi d’assetto mentre il compagno di squadra si trova a suo agio; lento in qualifica, in gara il francese mostra un’ottima maturità nello sfruttare la strategia alternativa, risalendo posizioni su posizioni assieme ad Alonso. Le neutralizzazioni nel finale lo premiano con un gran bottino di punti; peccato non bastino a raggiungere l’Alpine in classifica.
YUKI TSUNODA, 4°: 🏁🏁🏁🏁🏁
Il miglior Tsunoda della stagione arriva in zona recupero, quando la maggior parte degli addetti ai lavori sognano ormai le meritate vacanze. Su una pista dove ha già svolto un test in Formula Uno – com’era il Bahrain, non a caso – Yuki trova subito l’assetto perfetto, spinge con intelligenza ed è anche sfortunato nel Q3, dove perde il giro migliore a causa di un’infrazione millimetrica. In gara è paziente e concreto, spietato nei sorpassi e ottimo nel passare Bottas all’ultimo giro. La prossima stagione l’Alpha Tauri correrà sempre con due piloti; su questo, non c’è dubbio.
KIMI RÄIKKÖNEN, DNF: 🏁 🏁
L’appuntamento finale della carriera di Kimi si chiude come peggio non poteva. Limitato da un’unità propulsiva stanca per tutto il fine settimana, il finlandese si qualifica male e in gara è costretto al ritiro a causa di un guasto ai freni. Considerando la rottura, è andata anche bene; ora, è giunto il tempo di un riposo tanto agognato quanto meritato, oltre che malinconico per chi ha amato il personaggio. Unico.
ANTONIO GIOVINAZZI, DNF: 🏁🏁🏁
È un gran peccato che il cambio abbandoni il pugliese nella sua ultima corsa, durante la quale stava ottenendo il maggior risultato possibile, ossia contenere l’Aston Martin di Vettel.
Antonio è convinto sia solo un arrivederci alla Formula Uno: se è ciò che vuole, glielo auguriamo anche noi.
MICK SCHUMACHER, 14°: 🏁🏁🏁🏁
Stesso discorso di Tsunoda: il miglior Mick stagionale, tra l’altro su una vettura senza più pezzi di ricambio, si vede ad Abu Dhabi. Solita qualifica anni luce davanti al compagno di squadra, una corsa al contrario gagliarda e veloce, tanto da infastidire una Williams sino ai giri finali. Viaggia concreto verso il 2022.
NIKITA MAZEPIN, DNS: 🏁🏁
La positività al Covid – auguri di pronta guarigione! – lo estromette da una corsa che lo vedeva ultimo in griglia, ben lontano da Schumacher in qualifica e inseguito dai soliti fantasmi riguardo l’equipaggiamento fornitogli.
GEORGE RUSSELL, DNF: 🏁🏁
Un ultimo fine settimana nei colori Williams in linea con l’autunno dell’inglese, in netta picchiata nelle prestazioni. La qualifica mal gestita in termini di tempistiche lo vede addirittura dietro a Latifi ma anche in corsa, prima del guasto, mostra davvero un livello per lui inusuale. Mediocre come l’eleganza che lo contraddistingue nel commentare il finale di gara: caro George, mica è obbligatorio imitare Toto Wolff ancor prima di correre per lui.
NICOLAS LATIFI, DNF: 🏁🏁
Il pilota canadese, probabilmente prossimo a vedersi intitolate piazze, scuole e ospedali in Olanda, inizia il fine settimana tutto sommato bene, con una qualifica sufficiente. In gara però si perde e fatica enormemente nel mantenere un buon ritmo, fino alla lotta finale con Schumacher che lo vede finire a muro e riaprire il mondiale.
Nelle interviste post-gara si dimostra seriamente costernato: siamo certi in molti, compreso Hamilton, non esiteranno a consolarlo.
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