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  • Immagine del redattoreLuca Ruocco

Bandiere a Scacchi - GP Austria 2022


Tra le colline dello stupendo impianto di proprietà Red Bull, Leclerc torna alla vittoria con una prestazione convincente seppur colma di ansie, preoccupazioni e momenti di puro cardiopalma. Dietro di lui, tra motori esplosi, prestazioni da campione e spettacolari duelli, non sono mancati gli spunti di interesse. Chi, tra i venti piloti di Formula Uno, avrà conquistato tutte e cinque le bandiere a scacchi?


MAX VERSTAPPEN, 2°: 🏁🏁🏁🏁🏁

Ottiene il massimo, e forse di più, da un fine settimana nel quale non è al volante della monoposto migliore, soprattutto nel ritmo gara. Una zampata in qualifica gli regala due ottime posizioni di partenza, con il compito nella sprint race reso meno complicato dalla lotta tra i piloti Ferrari. In gara, a parte l’assalto finale favorito dai problemi di Leclerc, Max prova di tutto – con raziocinio, soprattutto nella difesa della posizione – per inseguire la vittoria davanti all’enorme pubblico che lo segue. Purtroppo per lui, la RB18 non gli permette di più.


SERGIO PEREZ, DNF: 🏁🏁

Dopo la fortuna della Safety Car finale a Silverstone, che gli aveva permesso di mascherare le difficoltà prestazionali emerse già a Montreal, Perez fatica enormemente al Red Bull Ring, sin dal venerdì. Penalizzato in qualifica a causa di un taglio nel giro che, per un soffio, lo ammette al Q3, al sabato indovina un ottimo primo giro cogliendo un’insperata quinta posizione nella gara sprint. In gara tenta subito di sbarazzarsi di Russell con un sorpasso abbastanza rischioso all’esterno di curva 4; l’inglese, colpevole, lo spedisce in testacoda e lì finisce la sua corsa.


LEWIS HAMILTON, 3°: 🏁🏁🏁

Un raro fuoripista in qualifica, con tanto di contatto con le barriere, complica un fine settimana che, almeno sul giro secco, sembrava promettere molto più di quanto sperato. Invece, fino ai primi giri della corsa di domenica Lewis combatte con le Haas di Magnussen e Schumacher, per poi involarsi in un quarto posto solitario, staccatissimo dai migliori. Il podio, gentile concessione del motore di Sainz, è un plauso all’eccellente affidabilità teutonica.


GEORGE RUSSELL, 4°: 🏁🏁🏁

Il suo incidente in qualifica è molto più fortunato di quello di Hamilton, almeno nelle tempistiche, dato che non compromette la partenza dalla seconda fila. Dopo una gara sprint positiva, seppur lontana dal livello di Red Bull e Ferrari, George pasticcia al primo giro nel difendersi da Perez, anche se la posizione interna in curva 4 è sempre sfortunata. Cambiato l’alettone, Russell si dimostra molto efficace nella rimonta dal fondo, cogliendo il massimo traguardo possibile.


CHARLES LECLERC, 1°: 🏁🏁🏁🏁🏁

Col Cuore in Gola si è occupata qui di analizzare nel dettaglio il fine settimana di Leclerc e della Ferrari. Non resta che inchinarsi, in questa sede, davanti ad un pilota che ha sfiorato la pole al venerdì nonostante un minimo svantaggio dovuto alla bandiera rossa, che è arrivato vicino a trionfare nella gara sprint nonostante la lotta (vinta) con il compagno di squadra e che, nella corsa di domenica, ha banalmente fatto il bello e il cattivo tempo. Sorpassi, ritmo inavvicinabile, gestione degli imprevisti. Una corsa da vero campione.


CARLOS SAINZ, DNF: 🏁🏁🏁🏁

Cercando di allontanare il comprensibile sconforto di fronte all’ennesima rottura di casa Ferrari, Carlos dovrebbe concentrarsi sul ritmo dimostrato in particolare una volta calzate le Hard, coperture con le quali pareggiava (almeno) i tempi di Leclerc. Giustamente al sabato lo spagnolo ha provato a costruire il proprio fine settimana, mal interpretando la fase di gestione del monegasco (sarebbe servito il muretto in un contesto del genere), ma è indubbio che la rottura lo ponga in una situazione di classifica alquanto sfortunata. Più che mai, però, Carlos sarà fondamentale per coltivare i sogni iridati; le occasioni per tornare sul primo gradino del podio, da qui ad Abu Dhabi, non mancheranno. Coglierle aiuterà lui e, quando sarà costretto a partire dal fondo, anche e soprattutto Leclerc.


LANDO NORRIS, 7°: 🏁🏁🏁🏁

Il fine settimana di Norris inizia in maniera molto complessa, con le uniche libere valide per calibrare l’assetto passate per metà a bordo pista complice un guasto alla PU Mercedes nuova di zecca. Segue una qualifica e una gara sprint molto difficili, ma durante la corsa Lando recupera tranquillità e, pur senza mostrare prestazioni eccellenti, riesce a risalire fino alla settima posizione, aiutando enormemente la McLaren in classifica costruttori.


DANIEL RICCIARDO, 9°: 🏁🏁

La qualifica da incubo – a dire il vero, l’ennesima di questa stagione – lascia presagire enormi difficoltà in entrambe le gare. Daniel invece salva parzialmente la situazione grazie a due corse vissute risalendo la corrente, senza sorprende né sorprendersi ma cogliendo due punticini alquanto insperati. Il futuro, però, purtroppo continua ad apparire tetro.


ESTEBAN OCON, 5°: 🏁🏁🏁🏁🏁

Le Alpine in Austria sono nettamente la quarta forza in pista ed Esteban ne approfitta senza commettere alcun errore. Decisamente a suo agio in qualifica, il che è accaduto di rado in questa stagione, il francese corre in una zona tutta sua per entrambe le corse, incontrando il resto del centro gruppo solo quando li svernicia a gomme nuove. Complimenti, con la speranza che non sia, come spesso accaduto, un singolo fuoco di paglia.


FERNANDO ALONSO, 10°: 🏁🏁🏁

Le ottime prestazioni a cui ci aveva abituato Fernando negli ultimi tempi vengono confermate a Spielberg, anche se con qualche difficoltà in più. La prima deriva da un passaggio troppo violento sul cordolo in uscita da curva 1 durante le qualifiche, il che gli arreca un danno al fondo; il guasto all’inizio della gara sprint, poi, lo costringe a scattare dal fondo domenica, giornata nella quale un doppio stop a causa di una ruota allentata lo rallenta ulteriormente durante la VSC. Conquistare un punticino dopo tutto ciò assomiglia, in fondo, ad un’altra mezza impresa.


PIERRE GASLY, 15°: 🏁

Non è la prima volta che, davanti ai microfoni, Pierre appare sconfortato dalle prestazioni di una propria vettura. È una delle prime volte, però, che l’accaduto rende il francese tanto nervoso in pista. Le AT03, in difficoltà tecnica, sono destinate a precipitare in corsa; ciò non giustifica, però, episodi come il contatto con Vettel o la partenza a kamikaze della gara sprint. Aspettiamo, al Paul Ricard, il solito Pierre.


YUKI TSUNODA, 16: 🏁🏁

Lasciando da parte gli squallidi racconti del dottor Marko sul sacrosanto utilizzo di uno psicologo sportivo da parte di Yuki, serve essere onesti e sottolineare come, pur senza errori, anche il fine settimana del Red Bull Ring sia stato molto complesso per il giapponese. Lento in qualifica e in gara, inquadrato solo durante l’episodio del rimprovero a 300 km/h da parte di Alonso.


SEBASTIAN VETTEL, 17°: 🏁🏁

Le AMR22 soffrono terribilmente il circuito situato nelle colline della Stiria, e neanche l’ottimo stato di forma di Sebastian riesce a bilanciare il problema. Certo, in gara il tedesco mostra come sempre un buon ritmo, ma nei duelli in cui finisce fuori pista, pur rimanendo dalla parte della ragione, rischia sempre molto con sorpassi all’esterno. Visto l’episodio del sabato, passare Gasly in un altro modo sarebbe stato più sicuro.


LANCE STROLL, 13°: 🏁🏁🏁

Il confronto con Vettel da un punto di vista prestazionale è ben più lusinghiero del solito per Lance, che stando lontano dai guai costruisce una corsa alquanto competitiva, almeno rispetto al materiale a disposizione. Con una qualifica migliore, forse, avrebbe potuto lottare con Albon e Bottas.


ALEXANDER ALBON, 12°: 🏁🏁🏁

La FW44 in versione B è un deciso passo in avanti rispetto alla monoposto ancora in dotazione a Latifi. Albon la sfrutta bene, pur senza impressionare, conquistando una posizione in sesta fila che, a cavallo delle due corse, finisce per confermare dopo una lotta con Bottas nel finale della gara di domenica. Non sarà un arrivo a punti ma il passo in avanti sembra enorme.


NICHOLAS LATIFI, DNF: 🏁

L’umore pessimo di un pilota costretto a correre con una vettura meno aggiornata del compagno di squadra è più che comprensibile; meno il dichiarare apertamente ‘ho solo voglia che finisca il weekend’. Se poi ciò si accompagna a prestazioni ben poco rilevanti, le domande aumentano a dismisura. Un peccato, soprattutto dopo le prestazioni convincenti di Silverstone.


VALTTERI BOTTAS, 11°: 🏁🏁🏁

La penalità da scontare nella corsa di domenica condannava a prescindere Valtteri ad una corsa di rimessa. Figurarsi se, complice un guasto al sabato, ciò si è tramutato in una partenza dalla pit-lane con tanto di cambio del set-up. Cambio che sì, ha regalato una buona rimonta, ma di certo non ha esaltato, dato che a Miami le Alfa viaggiavano sul ritmo Mercedes e qui, nonostante diversi ritiri, non sono neanche arrivati dei punti.


ZHOU GUANYU, 14°: 🏁🏁

La notizia più bella è la totale assenza di postumi dell’incidente di Silverstone. Per il resto, Zhou non mostra un passo eccellente ma non lo fa neanche la sua C42, in netta difficoltà a Spielberg complici le mescole più soffici in gamma, mai digerite dalle Alfa.


MICK SCHUMACHER, 6°: 🏁🏁🏁🏁🏁

La miglior corsa della giovane carriera di Mick arriva in un tracciato che, storicamente, difficilmente sorrise al padre, mentre lui ha sempre mostrato ottime prestazioni sul toboga austriaco. Veloce in qualifica, aggressivo nella gara sprint e tremendamente efficace in gara, dove libero da ordini di congelare le posizioni salta Magnussen e si invola verso un notevole sesto posto. Questo sì che è il pilota che impressionò il mondo intero vincendo cinque gare di fila in EuroF3!


KEVIN MAGNUSSEN, 8°: 🏁🏁🏁🏁

Un problema al motore, fortunatamente non terminale, gli tarpa le ali nella corsa di domenica, al termine della quale riesce comunque a racimolare un buon bottino di punti. Precedentemente aveva mostrato un ritmo molto simile a quello di Schumacher e, dopo qualche incertezza di troppo in primavera, nuovamente efficace nel raccogliere quanto seminato.


Fonte immagine: Red Bull Racing / Twitter

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